Metodi moderni di fecondazione in vitro: un passo verso il futuro della medicina riproduttiva

Lo sviluppo della fecondazione in vitro (IVF) ha aperto nuovi orizzonti per il trattamento dell’infertilità, consentendo di ottenere risultati positivi anche nei casi in cui altri metodi si sono rivelati inefficaci. Oggi, grazie ai rapidi progressi della medicina riproduttiva, i medici possono offrire ai pazienti soluzioni moderne in caso di ripetuti fallimenti della fecondazione in vitro, bassa qualità degli ovociti o degli spermatozoi, presenza di rischi genetici e caratteristiche fisiologiche dell’organismo che non possono essere corrette chirurgicamente.

Tecnologie innovative di fecondazione in vitro

I nuovi metodi di fecondazione in vitro aiutano a superare le forme più complesse di infertilità e aumentano significativamente le probabilità di gravidanza. Ricerche recenti, pubblicate sulle riviste Human Reproduction e Fertility & Sterility nel 2023-2024, mostrano che l’uso dell’intelligenza artificiale per la selezione degli embrioni aumenta la frequenza di impianto riuscito del 15-20%. Inoltre, studi clinici condotti in Spagna e Francia confermano l’efficacia dei protocolli PPOS (stimolazione orale con progesterone) come alternativa più confortevole ai classici schemi di stimolazione. Inoltre, studi condotti in Germania nel 2024 hanno dimostrato che l’uso di sistemi di monitoraggio automatico time-lapse degli embrioni aumenta la precisione della previsione della loro vitalità di quasi il 18%.

ICSI – iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi

L’ICSI consiste nell’introduzione di uno spermatozoo direttamente nel citoplasma dell’ovocita utilizzando un micromanipolatore sotto il controllo di un microscopio ad alta precisione. Questo metodo è utilizzato principalmente in caso di infertilità maschile grave, quando la fecondazione standard risulta impossibile. Recenti pubblicazioni del 2023 indicano che l’introduzione di micromanipolatori migliorati riduce il rischio di danneggiamento degli ovociti di quasi l’8%.

IMSI: una versione migliorata dell’ICSI

L’IMSI è una versione migliorata dell’ICSI. La differenza principale consiste nel fatto che gli spermatozoi vengono selezionati al microscopio con un ingrandimento fino a 6000 volte. Ciò consente di selezionare le cellule con una morfologia ottimale, migliorando la qualità della fecondazione e le prospettive di sviluppo dell’embrione. Secondo uno studio internazionale del 2022 pubblicato su Andrology, l’uso dell’IMSI aumenta del 12% la probabilità di gravidanza nelle coppie con gravi problemi di fertilità maschile. Inoltre, nel 2023 alcuni ricercatori giapponesi hanno dimostrato che l’IMSI riduce la frequenza degli aborti spontanei precoci di quasi il 7%.

Schiusa assistita dell’embrione

Il metodo della schiusa assistita è raccomandato alle donne di età superiore ai 40 anni o alle pazienti con ripetuti tentativi falliti di fecondazione in vitro. L’essenza della procedura consiste nel creare microscopiche incisioni sul guscio della blastocisti, il più delle volte con l’aiuto di un laser. Ciò facilita l’uscita dell’embrione dal guscio e aumenta le possibilità di un impianto riuscito nell’endometrio. Ricerche condotte nel Regno Unito nel 2023 hanno dimostrato che l’incisione laser aumenta il tasso di impianto nelle donne di età avanzata di quasi il 10%. Uno studio americano del 2024 ha confermato che questo metodo aumenta la frequenza delle gravidanze nelle pazienti affette da endometriosi.

PGD – diagnosi genetica preimpianto

La diagnosi genetica preimpianto (PGD) consente di individuare anomalie genetiche e cromosomiche dell’embrione prima del trasferimento nell’utero. Il metodo è particolarmente indicato per le coppie:

  • con malattie ereditarie;
  • con anomalie cromosomiche;
  • dopo diversi protocolli di fecondazione in vitro falliti;
  • con donne di età superiore ai 40 anni.

La diagnosi non danneggia l’embrione e consente di scegliere l’opzione più vitale e promettente per il trasferimento. Secondo i dati della Società Europea di Riproduzione Umana (ESHRE) presentati nel 2024, l’uso della PGD aumenta la frequenza di nascita di bambini sani del 20-25% nei gruppi ad alto rischio. Inoltre, nel 2023 è stato condotto uno studio negli Stati Uniti che ha dimostrato che l’uso combinato della PGD e dell’analisi dell’attività mitocondriale dell’embrione aumenta l’efficacia della selezione fino al 30%.

GIFT e ZIFT – trasferimento nelle tube uterine

I metodi GIFT e ZIFT si basano sul presupposto che nei primi giorni dopo la fecondazione l’embrione si sviluppi meglio nell’ambiente naturale delle tube uterine.

  • GIFT (Gamete Intrafallopian Transfer): l’ovulo e lo spermatozoo vengono introdotti direttamente nella tuba uterina, dove avviene la fecondazione in modo naturale.
  • ZIFT (Zygote Intrafallopian Transfer): lo zigote fecondato in laboratorio viene trasferito nella tuba uterina 24 ore dopo la fecondazione in vitro.

Entrambe le procedure vengono eseguite in anestesia e sono possibili solo se almeno una delle tube di Falloppio è pervia. Nel 2022 in Italia è stato condotto uno studio che ha confermato che la ZIFT può aumentare le possibilità di gravidanza nelle donne con sindrome dell’ovaio policistico.

La fecondazione in vitro e le sue varianti

La fecondazione extracorporea ha diverse forme, ciascuna delle quali viene scelta in base alla situazione individuale. Il metodo classico di fecondazione in vitro consiste nella fecondazione dell’ovulo con lo spermatozoo in laboratorio e nel successivo trasferimento dell’embrione nell’utero. Questa opzione è più spesso utilizzata in caso di fattori tubarici, disturbi endocrini o infertilità maschile.

Nei casi in cui la donna non ha ovociti propri o la loro qualità è ridotta, si ricorre alla FIVET con donazione di ovociti. Il materiale donato viene fecondato con lo sperma del partner o di un donatore e gli embrioni ottenuti vengono trasferiti nell’utero della paziente. Questo approccio aumenta significativamente le possibilità di una gravidanza di successo, soprattutto nelle donne in età riproduttiva avanzata o in caso di esaurimento della riserva ovarica.

Se è necessario utilizzare sia ovociti donati che sperma donato, si ricorre alla FIVET con doppia donazione. Questo metodo è indicato nei casi di infertilità maschile e femminile grave, nonché per le donne single o le coppie che non hanno la possibilità di utilizzare il proprio materiale genetico. La fecondazione in vitro con doppia donazione garantisce un’elevata probabilità di gravidanza e di nascita di un bambino sano.

Come scegliere il metodo ottimale?

La scelta della tecnologia dipende dalle cause dell’infertilità, dall’età della donna, dalla qualità degli ovuli e degli spermatozoi, nonché da altri fattori individuali. Il protocollo più adatto può essere determinato solo durante una consulenza con un medico riproduttologo.

I pazienti possono ottenere informazioni dettagliate sulle possibilità offerte dalla fecondazione in vitro e scegliere la strategia terapeutica ottimale durante la consultazione con gli specialisti della clinica Natuvitro, che utilizzano le tecnologie più recenti e un approccio individuale per ogni singolo caso.