Nikolaj Gogol’: la vita dello scrittore e drammaturgo russo

Nikolaj Gogol’ è uno scrittore e drammaturgo russo, una figura che ha generato innumerevoli controversie nella storia della letteratura. La vita di Nikolaj Gogol’ e le sue opere hanno da sempre affascinato il mondo della cultura. Ma chi era davvero?

La vita

L’infanzia e la giovinezza

Nikolaj Vasil’evic Gogol’ nasce il 1 aprile del 1809 nel governatorato di Poltava, in Ucraina. Figlio di un proprietario terriero medio-piccolo, trascorre i primi anni della sua vita in un ambiente ricco di credenze magiche e di leggende legate al folklore ucraino, nonché al mondo dei cosacchi, tutti elementi che influenzeranno la sua produzione letteraria.  

Infanzia e primi studi

Conduce i suoi primi studi in Ucraina e da giovanissimo inizia ad interessarsi all’arte. Il padre lo porta con sé tra i campi e, durante le loro passeggiate, gli suggerisce temi per improvvisazioni poetiche, così che all’età di cinque anni Gogol’ inizia a scrivere le prime composizioni.

La madre è particolarmente superstiziosa e spesso la sera racconta a Gogol’ e alle sue sorelle le storie delle creature del folklore slavo e degli spiriti maligni, che esercitano un profondo fascino sull’immaginazione del futuro scrittore.

Gli anni del liceo

Nel 1821 Gogol’ inizia a frequentare il liceo a Nižyn. Non è uno studente particolarmente diligente, si distrae spesso e studia solo quando è il momento di sostenere gli esami. Secondo le parole del suo professore di latino, Ivan Kulžinskij, durante le sue lezioni, Gogol’ “tiene sempre un libro sotto al banco e legge”.

Proprio durante gli anni del liceo il suo interesse per l’arte si fa più intenso, accanto alla letteratura, Gogol’ disegna, suona il violino e prende parte a diversi spettacoli teatrali, tra cui la rappresentazione de “Il Minorenne” di Denis Fonvizin.

La vita di Nikolaj Gogol’ cambia drasticamente quando, nel 1825, il padre muore. La perdita del padre colpisce molto il giovane Gogol’, che vive gli ultimi anni del liceo con profonda sofferenza. Iniziano anche i primi problemi economici, la madre non riesce a gestire l’economia domestica, e Gogol’ rinuncia alla sua parte di eredità in favore delle sorelle.

È ancora al liceo quando compone, nel 1827, il poema di ispirazione romantica “Hans Kuchelgarten”, pubblicato solo nel 1829 e non particolarmente apprezzato dalla critica dell’epoca.

Trasferimento a Pietroburgo

Terminati gli studi, nel 1828, Gogol’ decide di trasferirsi a San Pietroburgo, allora capitale dell’Impero russo, sperando di far carriera in ambito giuridico. 

Tuttavia, ben presto si scontra con la realtà: i costi estremamente alti, la burocrazia opprimente e l’atmosfera cupa della città rendono particolarmente difficile la vita del giovane Gogol’.

A seguito delle numerose critiche ricevute per il poema “Hans Kuchelgarten”, lo scrittore brucia le copie del poema che non erano state vendute, e decide di recarsi in Germania per un breve periodo di tempo.

Tornato a Pietroburgo, inizia a lavorare presso il Dipartimento dell’economia di Stato, e a pubblicare le prime opere, con degli pseudonimi, in diverse riviste. 

Inizia a frequentare gli ambienti letterari e nel 1830 conosce il poeta Aleksandr Puškin. Nonostante il crescere della sua fama, i rapporti con i rappresentati della cultura letteraria resteranno sempre molto complessi. 

Tra il 1831 e il 1832 pubblica la sua prima raccolta, “Veglie alla fattoria presso Dikan’ka”, a cui seguono le raccolte “Mirgorod” e “Arabeschi”.

Nel 1834 insegna storia all’università di San Pietroburgo, tentando, senza successo, di ottenere la cattedra all’Università di Kiev. Di giorno insegna, e la sera si dedica allo studio delle rivolte contadine e cosacche in Ucraina Il suo interesse per la storia si riflette in molte delle sue opere, tra cui “Taras Bul’ba” (1835), sulle vicende di un capo cosacco e dei suoi figli.

Nel 1835 si licenza dal suo incarico di professore universitario e decide di dedicarsi professionalmente alla letteratura e tentare di scrivere una pièce teatrale. Invia una lettera a Puškin, chiedendogli di suggerirgli un soggetto per la realizzazione di una commedia in cinque atti, ed è così che vedrà la luce “Il Revisore”.

Esperienza all’estero

nikolaj gogol': opere
Fonte: https://commons.wikimedia.org/

Tra il 1836 e il 1841 lo scrittore intraprende una serie di lunghi viaggi all’estero, che lo portano in Germania, Svizzera, Francia, ma, soprattutto, in Italia, a Roma e Napoli.

È proprio in Italia che Gogol’ porta a termine la maggior parte del lavoro sulla propria opera più famosa: “Le anime morte”.

Durante la sua permanenza all’estero lo scrittore attraversa una profonda crisi spirituale, in parte legata alla riflessione sulla propria produzione letteraria, e in parte a questioni di natura mistico-religiosa.

Questo stato d’animo, che accompagnerà Nikolaj Gogol’ per il resto della sua vita, rende molto difficile il lavoro che lo scrittore inizia a svolgere sul secondo volume de “Le anime morte”, il cui manoscritto verrà realizzato e bruciato più volte, alimentando le leggende sul suo conto.

Nel 1847 viene pubblicata la raccolta “Brani scelti dalla corrispondenza con amici”, contenente lettere di Gogol’ con i propri conoscenti.

Ritorno in Russia e morte

Nell’aprile del 1848, dopo un viaggio a Gerusalemme, torna in Russia, e le sue condizioni di salute fisica e mentale peggiorano gravemente.

Sotto la guida dell’arciprete Matvej la vita di Nikolaj Gogol’ si fa ancora più difficile, e indebolito nel corpo e nello spirito, ossessionato da dilemmi religiosi e dalla stesura del secondo volume de “Le anime morte”, lo scrittore inizia a praticare il digiuno, rifiutando l’aiuto di amici e medici, fino alla sua morte a Mosca, il 4 marzo del 1852.

Le opere

Nikolaj Gogol’ è stato uno scrittore abbastanza prolifico. nel corso delle sua vita ha pubblicato opere di diverse natura, mostrando in ognuna di esse la sua capacità di lavorare con la lingua russa.

Ecco un elenco delle opere dello scrittore russo:

  • “Hans Kuchelgarten” (1829)
  • “Veglie alla fattoria presso Dikan’ka” (1831-1832)
  • “Arabeschi” (1835)
  • “Mirgorod” (1835)
  • “Taras Bul’ba” (1835)
  • “Il Revisore” (1836)
  • “Il Matrimonio” (1842)
  • “Le anime morte” (1842)
  • “Brani scelti dalla corrispondenza con amici” (1847)

Tra il 1835 e gli anni Quaranta Nikolaj Gogol’ compone e pubblica dei racconti, che prima sono inseriti nella raccolta “Arabeschi”, e successivamente raccolti ne “I racconti di Pietroburgo” :

  • “Il Ritratto”
  • “La prospettiva Nevskij”
  • “Il diario di un pazzo”
  • “Il Naso”
  • “Il Cappotto”

5 curiosità sullo scrittore

Come quella di tutti gli uomini, anche la vita di Nikolaj Gogol’ era ricca di numerose sfaccettature. Le testimonianze di biografi e personalità che hanno conosciuto Gogol’ ci hanno permesso di scoprire qualche (presunta) curiosità, nonché qualche mistero che circonda la sua vita e la sua morte.

  •  È certo che il giovane Gogol’ nella sua vita amasse disegnare. È una passione che nasce durante gli anni del liceo e che porterà avanti anche durante la stesura dei suoi capolavori letterari. 
  •  Probabilmente, Gogol’ non amava molto il proprio naso, infatti nei vari ritratti quest’ultimo spesso cambia un po’ forma.
  • Si dice che alcuni giorni prima della morte, Gogol’, girando la testa, potesse vedere il proprio corpo senza vita e sentire voci provenienti dall’aldilà.
  • È opinione diffusa che Gogol’ fosse omosessuale. Nelle sue opere non solo è presente una forma di disprezzo nei confronti della figura femminile, ma viene sottolineato il legame tra gli uomini, che spesso si tinge di toni quasi omoerotici.
  • Nel 1909, in occasione del centenario della sua nascita, la tomba di Gogol’ fu riaperta e si scoprì con orrore che da quest’ultima mancava il cranio dello scrittore.

Erika Fardella

Fonti