Tamerlano: biografia, conquiste militari e la leggenda della tomba

Figura centrale della storia medievale asiatica, Tamerlano, noto anche come Timur lo Zoppo, è stato uno dei più influenti e controversi condottieri del XIV secolo. Nato nella steppa dell’Asia Centrale, riuscì a costruire un vastissimo impero che si estendeva dall’attuale Uzbekistan fino ai confini dell’India e del Mediterraneo. Le sue campagne militari hanno lasciato un’impronta profonda nella geopolitica dell’epoca, mentre la sua eredità culturale vive ancora oggi nei monumenti di Samarcanda e nella memoria collettiva dell’Asia centrale.

In questo articolo ripercorreremo l’intera biografia di Tamerlano: dalla sua ascesa al potere alle sue conquiste in Asia e Medio Oriente, fino alla leggenda della sua tomba e al suo impatto culturale e militare. Un viaggio tra storia, guerra e mito per scoprire uno dei personaggi più affascinanti del Medioevo.

Biografia di Tamerlano

Il vero nome e le origini

Il vero nome di uno dei più grandi comandanti della storia è Timur ibn Taragai Barlas, che significa “Timur, figlio di Taragai della famiglia Barlas”. Diverse fonti persiane lo soprannominano Timur-e Lang, cioè “Timur lo Zoppo”, appellativo dispregiativo datogli dai suoi nemici. Il nome è stato poi trasmesso alle fonti occidentali come Tamerlano.

Timur nacque il 9 aprile 1336 nei pressi della città di Kesh (oggi Shakhrisabz, in Uzbekistan). Suo padre, Muhammad Taragai, era un militare e un piccolo proprietario terriero appartenente alla tribù mongola turcificata dei Barlas.

L’ascesa al potere

Il busto di Tamerlano, la ricostruzione
La ricostruzione del volto di Tamerlano

L’inizio della carriera politica di Tamerlano presenta molte analogie con quella di Gengis Khan: reclutò personalmente i guerrieri più fedeli, che rimasero sempre il fondamento del suo potere. Come il celebre condottiero mongolo, Timur si occupava personalmente della logistica e della strategia del suo esercito, raccogliendo informazioni dettagliate sui nemici e sui territori.

Nel XIV secolo, l’Impero Mongolo era in pieno declino, frammentato in diversi khanati. In questo contesto, Timur prestò servizio presso i governatori del Khanato Chagatai occidentale, guadagnando fama per la sua abilità militare e capacità diplomatica. Entro il 1360, era già una figura centrale nel potere politico regionale.

Il suo principale rivale fu Amir Husayn, nipote del potente emiro Qazaghan. Nel 1370, Tamerlano conquistò Balkh, sconfisse Husayn e convocò un kurultai (concilio politico-militare), dove fu proclamato grande emiro di Turan. Iniziò così la sua missione: unificare i territori turco-mongoli sotto un’unica guida.

Il ruolo della religione e il mentore spirituale

Tamerlano si dichiarava musulmano sunnita e sostenitore degli ordini sufi. Il suo mentore spirituale fu lo sceicco Mir Sayyid Baraka, che nel 1370 gli consegnò i simboli del potere: lo stendardo e il tamburo. Baraka accompagnò Timur in molte campagne, fino alla sua morte nel 1403. Entrambi sono oggi sepolti nel mausoleo di Gur Emir, a Samarcanda.

L’Asia Centrale sotto Tamerlano

Durante il suo regno, l’Asia Centrale visse un’epoca di fioritura culturale, commerciale e politica. Samarcanda divenne capitale dell’impero e centro artistico di primaria importanza. Tamerlano investì in moschee monumentali, palazzi e mausolei che fondono stili architettonici persiani, mongoli e islamici. Il complesso del Registan è ancora oggi un simbolo di questa epoca d’oro.

Sostenne anche poeti, scienziati e artisti: tra questi, lo storico Sharaf ad-Din Ali Yazdi e l’astronomo Ulugh Beg, suo nipote. Questo mecenatismo rappresenta uno dei lasciti più importanti della sua eredità.

Le campagne militari di Tamerlano

Le campagne in Mogolistan (1371–1390)

Il Mogolistan era una minaccia continua ai confini orientali. Tra il 1371 e il 1390, Timur lanciò sette campagne militari per fermare le incursioni del capo Kamar ad-Din. Nel 1390 lo sconfisse definitivamente, portando sotto controllo gran parte del territorio, sebbene non riuscì a estendersi oltre i monti Tangri-Tag e Kashgar.

Conquista dell’Asia occidentale (1380)

Nel 1380, Timur mosse contro Herat e il suo sovrano, Ghiyas-ad-din Pir-Ali II, che rifiutava il vassallaggio. Dopo un ultimatum fallito, Timur inviò dieci reggimenti che conquistarono Balkh, Shibergan e Badkhyz.

La guerra con l’Orda d’Oro e Tokhtamysh

Timur inizialmente appoggiò Tokhtamysh, che riuscì nel 1379 a diventare khan dell’intero Ulus di Jochi. Tuttavia, divenuto potente, Tokhtamysh si rivoltò contro il suo benefattore. Tra il 1387 e il 1395, Tamerlano lanciò tre campagne militari, sconfiggendolo definitivamente nel 1395.

Successivamente, Tokhtamysh cercò l’alleanza con i Mamelucchi egiziani, i Kara Koyunlu e l’Impero Ottomano. Nonostante la nuova coalizione, Timur riuscì a sconfiggerli tutti e gli offrì il perdono nel 1405, promettendogli la restaurazione sul trono dell’Orda d’Oro.

L’invasione dell’India (1398)

Nel 1398, Timur invase il subcontinente indiano, attratto dalle ricchezze del Sultanato di Delhi, governato dai Tughlaq. Dopo aver attraversato l’Indo, sconfisse il sultano a dicembre dello stesso anno. La città fu saccheggiata e migliaia di civili furono massacrati. L’azione mostrò l’efficacia strategica del suo esercito e la sua brutalità.

Conflitto con l’Impero Ottomano (1400–1402)

Nel 1402, Tamerlano si scontrò con il sultano ottomano Bayezid I nella battaglia di Ankara. Grazie alla superiorità tattica e alle divisioni interne dell’esercito ottomano, Timur ottenne una vittoria decisiva. Bayezid fu fatto prigioniero e morì l’anno successivo.

Un aneddoto racconta che, vedendo lo stendardo di Timur con tre anelli (che simboleggiavano terra, acqua e cielo), Bayezid disse: “Che sfacciataggine pensare che il mondo intero ti appartenga!”, a cui Timur replicò: “È ancora più sfacciato pensare che la luna appartenga a te.”

L’esercito di Tamerlano

 

soldati medievali orientali su cavalli e Tamerlano
Tamerlano con i suoi soldati

Basandosi sulla ricca esperienza dei suoi predecessori, Tamerlano riuscì a creare un esercito potente e pronto a qualsiasi combattimento, che gli permise di ottenere brillanti vittorie contro suoi avversari. Questo esercito era un’insieme multinazionale e multireligioso, il cui nucleo erano guerrieri nomadi turco-mongoli.

Timur aveva a sua disposizione un grande esercito regolare. Nel 1391, il numero delle sue truppe durante la guerra con Tokhtamysh era di 300 mila persone. Il grande successo era nel suo potere di consolidare le varie tribù, uzbeke, mongole o altre, all’interno del suo esercito. Per esempio, le truppe di Timur nella campagna indiana del 1399 includevano 400 case uzbeke.

L’organizzazione militare delle truppe era costruita come quella dei Mongoli secondo il sistema decimale: decine, centinaia, migliaia, tumens (10 mila). L’esercito di Tamerlano era diviso in cavalleria e fanteria, il cui ruolo aumentò notevolmente a cavallo tra il XIV e il XV secolo. Tuttavia, il grosso dell’esercito era costituito da distaccamenti a cavallo di nomadi, il cui nucleo era costituito da unità d’élite di cavalleria pesante, nonché da distaccamenti delle guardie del corpo di Tamerlano. La fanteria spesso svolgeva un ruolo di supporto, ma era necessaria durante gli assedi alle fortezze. La fanteria era per lo più armata in modo leggero ed era composta principalmente da arcieri.

Oltre ai branchi principali dell’esercito, l’esercito di Tamerlano comprendeva distaccamenti di pontonieri, ingegneri e altri specialisti, nonché unità speciali di fanteria specializzata in operazioni di combattimento in montagne.

L’arma principale della cavalleria leggera, come della fanteria, era l’arco. I cavalieri leggeri usavano anche sciabole o spade. I cavalieri pesanti erano rivestiti con armature (sopratutto la cotta di maglia e l’elmo). I semplici fanti erano armati di archi, i guerrieri di fanteria pesante combattevano con sciabole, asce e mazze ed erano protetti da armature, elmi e scudi.

La morte di Tamerlano

Nel 1404, dopo aver sconfitto gli Ottomani, Timur preparò una spedizione contro la Cina Ming. Ma giunto a Otrar, nel gennaio 1405, si ammalò e morì (secondo alcune fonti il 15, secondo altre il 18 febbraio). Il suo corpo fu imbalsamato e trasportato a Samarcanda.

Fu sepolto nel mausoleo Gur Emir, che divenne la tomba ufficiale anche per i suoi discendenti e il suo mentore spirituale.

La leggenda della tomba di Tamerlano

Una leggenda popolare sostiene che chiunque disturbi la tomba di Tamerlano scatenerà una guerra devastante. Nel giugno 1941, un gruppo di archeologi sovietici aprì la sua tomba per celebrare Alisher Navoi. Tre giorni dopo, il 22 giugno, Hitler lanciò l’Operazione Barbarossa contro l’URSS.

Secondo fonti non confermate, sulla lapide vi sarebbero state incise le frasi: “Quando risorgerò, il mondo tremerà” e “Chi disturba la mia pace morirà”. Tuttavia, queste iscrizioni non risultano documentate e sono probabilmente frutto della mitologia moderna.

Fonti e Approfondimenti