Tor Marancia: un angolo di Roma

Nel caso qualcuno avesse intenzione di compiere una gita direzione Roma il consiglio è di passare per il quartiere di Tor Marancia.

Fino a qualche decennio fa difficilmente un cittadino romano avrebbe consigliato come meta turistica il quartiere di Tor Marancia meglio conosciuto anche come Shanghai, denominazione conferitagli direttamente dai cittadini di questo aggregato di case popolari. Poco più di un mese fa Tor Marancia ed il progetto “Big city life” hanno spento la prima candelina per festeggiare un anno dall’inaugurazione di questo bello, importante e socialmente valido percorso artistico.

Tor Marancia
Tor Marancia

Un agglomerato di scatole di cemento all’interno delle quali vivevano famiglie dalla condizione economica non particolarmente favorevole è stato trasformato in un museo contemporaneo a cielo aperto, museo nato grazie alla collaborazione prima di tutto dei cittadini, poi delle amministrazioni locali ma in particolar modo degli ideatori di questa impresa il gruppo 999Contemporary.

Lo scopo di questa impresa è molteplice in quanto mediante la diffusione e lo sviluppo di una capacità artistica critica si è cercato contemporaneamente di creare sviluppo sociale, rigenerazione architettonica e rinascita intellettuale. In maniera molto inaspettata ma altrettanto soddisfacente il quartiere di Tor Marancia è sempre più spesso protagonista di reportage ed approfondimenti dei media incuriositi ed affascinati dal risultato di questo lavoro.

La posta in gioco era molto alta, si trattava di rivalutare un’area sulla quale  nessuno avrebbe scommesso e rivalutarla non solo dal punto di vista estetico ma soprattutto dal punto di vista sociale. La collaborazione artistica è stata molteplice, in campo c’erano circa venti artisti provenienti da tutto il mondo che hanno abitato per brevi o lunghi periodi in questo quartiere venendo a contatto con gli inquilini delle palazzine ed entrando in contatto con la cultura urbana che è diventata fonte di ispirazione per ciascuno di loro.

Ciascun artista in stretta collaborazione con le persone del posto che erano i diretti interessati di questo progetto ha instaurato uno stretto rapporto volto principalmente a creare opere che venissero apprezzate prima dai locali e poi dai turisti che sarebbero giunti in futuro. Spesso l’architettura di questi edifici è diventata parte integrante delle scene raffigurate andando a ricoprire il ruolo di un dettaglio che caratterizzava la figura rappresentata.

Tor Marancia
Tor Marancia

I temi di ogni lavoro hanno una identità personale e se reinterpretati possono assumere vari significati soprattutto se li si legge in chiave critica legata però alla condizione generale dell’ambiente in cui sono stati realizzati. Scene divertenti, figure religiose, rappresentazioni simboliche luminosamente colorate, soggetti apparentemente privi di un legame con l’intero percorso artistico ma che in realtà celano un sottile messaggio inconscio.

Sul valore di questa impresa e sulla bravura degli ideatori di essa è superfluo continua a scrivere in quanto l’unica cosa da fare sarebbe recarsi sul posto ed entrare in diretto contatto con questa scenografia innovativa di Street-Art.

Vincenzo Morrone

Fonti: ilgorgo.com, internazionale.it,