Max Zorn: l’arte che ti “imballa”

Definire Max Zorn un artista di strada è troppo facile, non fatevi ingannare dalla considerazione che la maggior parte delle persone ha di lui. Sì, è vero, le sue tele sono le vetrate cittadine e i lampioni delle strade, è anche vero che le sue opere le troviamo quasi sempre in ambienti urbani, ma perché limitare una tecnica così creativa di arte ad una interpretazione forse troppo affrettata?

Olandese di nascita, cittadino di una delle capitali più poliedriche d’Europa, Amsterdam, Max Zorn crea con due semplici strumenti, scotch da imballaggio ed un bisturi. “Chi fa da sè fa per tre”: in questo caso è proprio vero, creatore di se stesso, grazie ad un video autoprodotto di pochi minuti, pubblicato su YouTube e trasmesso da tutte le reti più importanti, Max Zorn è venuto alla ribalta.

Max Zorn
Max Zorn

Non tutti riuscirebbero ad ottenere effetti chiaroscurali, toni di colore digradante e figure ben definite con il solo scotch che si usa quotidianamente per impacchettare ed imballare scatoloni od oggetti vari. Questo genere artistico è stato definito “tape art”, gioca un ruolo fondamentale per queste creazioni la luce, non la luce naturale del giorno ma la luce artificiale dei lampioni che illuminano la notte.

Max Zorn
Max Zorn

Infatti le opere di Max Zorn per poter essere apprezzate hanno bisogno di essere posizionate proprio in controluce, dove l’effetto di contrasto che si crea con l’unico colore che esiste, il marrone, completa l’immagine dinanzi agli occhi dello spettatore. Ci troviamo in presenza di un’arte strettamente legata all’incontrovertibile susseguirsi del tempo. Non è detto che domani ritroveremo ancora al suo posto quel volto o quella figura di donna che stasera invece è sul lampione della viuzza di Amsterdam che tutti percorrono durante le loro passeggiate al calar del sole, le intemperie e il caldo sfolgorante del vetro temperato porteranno la colla a staccarsi ed inevitabilmente con lei anche il capolavoro cadrà.

Si potrebbe pensare che questo artista non voglia far notare la sua arte, collocarsi all’ombra del lampione giusto per restare sull’argomento, in realtà la sua è forse la scelta più innovativa, il suo atelier è la strada già illuminata di per sè.

Dietro un artista o un’opera d’arte si vuole sempre leggere un determinato sentimentalismo, una determinata collaborazione di emozioni, in questo caso si tratta di pura creatività legata ad un misto di immaginazione e passione per l’innovazione, un’arte tutta da scoprire.

Max Zorn, biografia

Artista olandese, emerge intorno al 2011 grazie al suo video “Street Art by Max Zorn Making of Tape Art” . Durante un discorso sull’argomento “Arte di strada” afferma: “Non ho voglia di lavorare sulle pareti o sui pavimenti, ho voluto usare i lampioni come una galleria urbana e usare l’oscurità come impostazione della mia arte”.

La sua creatività è influenzata da molti fattori: tradizione cinematografica di classici Noir, romanzi di famosi scrittori contemporanei e, dal punto di vista pittorico, il realismo dell’artista Edward Hopper. Le opere di Max Zorn hanno fatto il giro del mondo: Germania, Regno Unito, Portogallo, Spagna, Francia e Paesi Bassi, sembra sia giunto anche in oriente, forse ad Hong Kong.

Vincenzo Morrone

fonti: designboom.com, imexpat.nl,  streetart.nl