Marco Gervasio è una delle “matite” di punta di Topolino Magazine. Noi de La Cooltura abbiamo chiacchierato con lui per sapere qualcosa in più del meraviglioso mondo fumettistico Disney… Ecco a voi la nostra intervista esclusiva!
Indice dell'articolo
1) Ciao, Marco! Iniziamo questa intervista lasciandoti campo libero: presentati ai nostri lettori! Marco Gervasio
2) Come nasce la tua passione per il mondo del fumetto?
Nasce insieme a me! Infatti, fin da piccolo, alle elementari, leggevo e disegnavo fumetti. Ho cominciato leggendo Il Corriere dei Piccoli, Asterix e Topolino e disegnando i miei fumetti sul Diario e sui quaderni a Scuola. E i fumetti mi accompagnavano anche in vacanza: ricordo che talvolta quando gli amici andavano al mare, io invece mi attardavo per finire i miei disegni. Poi pian piano sono passato ai fumetti Bonelli e Marvel ma Topolino non mi ha mai abbandonato, anche quando dai banchi di scuola sono passato alle aule universitarie. Marco Gervasio
3) Il tuo nome è legato al personaggio di Fantomius: cosa ti affascina di più del ladro gentiluomo?
4) Com’è stata la tua esperienza per PKNA?
5) Come mai preferisci concentrati sul mondo dei paperi piuttosto che su quello dei topi?
6) Lavorare per Topolino Magazine rappresenta per te un punto d’arrivo o hai in mente nuove idee e progetti da sviluppare?
Lavorare per Topolino rappresenta per me un sogno che si è realizzato. Questo da piccolo (ma anche da grande mentre studiavo Economia) volevo fare e questo sto facendo. È naturale che la mia mente (molto fantasiosa) elabori continuamente nuove idee e nuovi progetti e molti di questi li realizzo o li posso realizzare sempre sul mio amato settimanale con le orecchie. Quando invento storie, i protagonisti sono topi e paperi. Poi ho anche un progetto che non riguarda i personaggi Disney, ma è presto per parlarne.
7) Puoi darci qualche anticipazione su nuove storie in arrivo?
8) Qual è la storia del mondo disneyano che preferisci?
9) Qual è, secondo te, la magia del mondo Disney? Perchè ha così successo?
Forse la risposta sta già nella domanda: il mondo Disney ha successo perché è magico. È un mondo da favola ma nello stesso tempo segue la realtà e l’attualità. Un mondo dove si può scappare per un po’ di relax e di divertimento, ma che ha anche un valore educativo e culturale importante. Infatti, sono proposti modelli positivi, viene studiata la società e trasmesse nozioni anche scientifiche e lessicali. I protagonisti sono topi e paperi, ma rispecchiano le caratteristiche di tutti, e tutti ci si possono riconoscere e confrontare. Ma soprattutto, e questo è fondamentale, il mondo Disney fa ridere e una risata è ciò a cui nessuno potrà mai rinunciare. Marco Gervasio
10) La scuola italiana ha avuto un ruolo fondamentale per la nascita e/o lo sviluppo di vecchi e nuovi personaggi Disney: a cosa si deve, secondo te, la forza della tradizione nostrana?
La forza della “Scuola Italiana”, iniziata con Maestri come Scarpa, Carpi e Bottaro e proseguita e portata ai vertici col grandissimo Giorgio Cavazzano (mio Maestro e amico), sta secondo me nell’innovazione. Infatti, gli autori italiani non si limitano a raccontare storie intorno a un personaggio Disney, ma muovono il contesto stesso in cui il personaggio opera. Il protagonista viene preso dal suo solito ambiente e inserito in nuove realtà (per es. con le famose Parodie Disney), ma sempre (importantissimo!) senza mutare le sue caratteristiche basilari. Le storie diventano più lunghe e più articolate rispetto a quelle americane e gli autori italiani inventano personaggi e universi nuovi. Paperinik ne è il più fulgido esempio. Marco Gervasio
11) Al di fuori del mondo disneyano, quali fumettisti e/o fumetti preferisci?
Rimanendo nel campo umoristico, i miei riferimenti per i disegni sono Giorgio Cavazzano, Albert Uderzo, Fabrice Parme e Munuera. Per le sceneggiature, Faraci, Goscinny, Trondheim e Morvan. Riguardo i fumetti, oltre a Topolino (che non smetto mai di leggere), adoro Asterix e il Rat-Man del bravissimo Leo Ortolani.
12) Qual è la funzione che dovrebbe avere il medium-fumetto, secondo te?
Come ho già sottolineato, il fumetto secondo me dovrebbe divertire, concedendo al lettore un attimo di tregua dalla “fatica” quotidiana” (scolastica o lavorativa che sia), ma nello stesso tempo educarlo culturalmente e socialmente. Un compito sicuramente difficile e con una forte responsabilità, ma che, mi sento di dire, Topolino svolge nel migliore dei modi. Marco Gervasio
13) Un’ultima domanda: hai un messaggio da lasciare ai nostri lettori?
Non mi sento in grado di lanciare messaggi, quindi rimanendo nel mio campo di fumettista umoristico posso solo consigliare di non smettere mai di ridere, perché quando manca la risata qualsiasi cosa diventa più buia. E leggere Topolino provoca sane risate. Marco Gervasio
Davide Esposito