Ero, secondo la mitologia greca, stava per diventare una sacerdotessa di Afrodite; era insomma una “noviziaâ€. Tuttavia, venne travolta da un amore travolgente e infelice.
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La città degli innamorati: Ero e Leandro
Sulle rive dell’Ellesponto, esistevano due città : Sesto (sulla costa europea) e Abido (sulla costa asiatica). Le due città sono tenute unite da due giovani: Ero, proveniente da Sesto,e Leandro, proveniente da Abido.
A Sesto, ogni anno, si teneva una sfilata delle giovani “novizie†al tempio di Afrodite. Le giovani erano recluse e “protette†da occhi indiscreti per tutti i giorni dell’anno tranne che in questa occasione.
Le novizie per la sfilata erano scelte accuratamente per la loro bellezza, tanto che sembravano dee:
Tra queste fanciulle, c’era una ragazza particolarmente più bella delle altre, dai lineamenti dolci e dai capelli biondissimi come l’oro: si trattava di Ero, una giovane di circa 17 anni.
Leandro, un ragazzo aitante di 19 anni che era giunto da Abido per assistere a questa festa, posò subito gli occhi su di lei e se ne innamorò perdutamente:
Quando finalmente la processione passò, il giovinetto Leandro credette davvero di sognare […] Ma, fra tutte, una soprattutto gli piacque, una fanciulla di forse diciassette anni, bionda come Afrodite, leggiadra, piena di grazia […].
C’era, però, un problema: non avrebbe potuto aspettare un altro anno per vederla, il suo cuore non avrebbe retto! Decise, quindi, di raggiungerla dietro il tempio, dove le altre ragazze l’avevano lasciata sola in giardino.
Intanto la tenevano lontano da loro, per qualche oscura ragione, sola, con una vecchia serva che la custodiva in una torre abbandonata, lontana dalla città , protesa sul mare, dove tutt’attorno non c’erano che scogli.
L’inizio di una folle storia d’amore
Leandro era ormai deciso ad amare quella splendida donna e le fece una folle proposta: Ero avrebbe dovuto accendere ogni notte un lume sulla cima della torre e lui avrebbe nuotato fin lì. Lei accettò e i due, ogni notte, fremevano per vedersi:
Ed ecco a un tratto brillare sulla sommità della torre una piccola luce tremula, per lui più lucente di una stella. E anche il suo animo si mise allora a brillare: brillava di gioia. Si gettò in mare e raggiunse gli scogli sotto la torre: Ero stava lì ad aspettarlo.
‘The Parting of Hero and Leander  from the Greek of Musaeus’ by William Turner (1789-1862, United Kingdom)
Quella sera, infatti, il mare sembrava molto più calmo ed Ero aveva pensato che il suo innamorato non avesse corso nessun pericolo. Leandro, dunque, si gettò in mare e iniziò a nuotare a più non posso. All’improvviso, proprio mentre Leandro era a metà strada, infuriò di nuovo la tempesta che lo inghiottì.
La mattina dopo, il cadavere di Leandro fu trovato tra gli scogli della torre di Sesto ed Ero, stravolta dal dolore, decise di togliersi la vita, facendosi cadere in mare.