Thrash Metal: 5 album per scoprirlo

Il Thrash Metal è un sottogenere dell’Heavy Metal caratterizzato da grande aggressività e ritmi elevati. Esso nasce negli Stati Uniti nei primi anni ottanta dove molte band iniziarono a suonare Heavy Metal d’ispirazione britannica unendo a questa base la foga primordiale del nascente Hardcore Punk.

Thrash Metal: influenze

Le radici del Thrash Metal risalgono alla metà degli anni ’70, quando alcuni storici gruppi Metal e Rock sperimentarono con brani velocissimi e grintosi, come ad esempio Symptom of The Universe dei Black Sabbath oppure Stone Cold Crazy dei Queen. Anche la New Wave of British Heavy Metal, con band storiche come Judas Priest, Iron Maiden, Motörhead, Saxon e Diamond Head, ebbe grande influenza sul venturo Thrash Metal.

Non si può tuttavia ignorare il peso che il Punk Rock abbia avuto nella genesi del Thrash Metal, donandogli sia rabbia sonora che spirito di critica sociale. Grande importanza ebbero quindi sia band della prima ondata Punk come New York Dolls, Ramones e Sex Pistols che band della scena Hardcore come Dead Kennedys, Black Flag, Bad Brains e Discharge. Non bisogna infine sottovalutare l’ascendente del Rock Progressivo sul Thrash Metal, denotato soprattutto nei brani più lunghi composti da sezioni dinamiche.

Non è chiaro quale sia stata la prima vera band di Thrash Metal. Alcuni considerano gli inglesi Venom come la prima band Thrash Metal, ma molti concordano nel considerare le band della scena Thrash Californiana, ossia Metallica, Megadeth, Slayer ed Exodus, come i pionieri di questo genere insieme ai newyorkesi Anthrax. I Metallica apparirono per la prima volta sulla compilation Metal Massacre del 1982 (col nome “Mettallica“) col brano Hit the Lights, traccia che sarà poi presente nel loro album del 1983 Kill ‘Em Allforse il primo vero album di Thrash Metal a tutti gli effetti. Per quel che concerne l’origine del nome, inizialmente il termine Thrash (verbo inglese che significa “percuotere“) era associato all’Hardcore Punk, come ad esempio nella compilation New York Thrash del 1982, ma poi passò a descrivere il Thrash Metal che conosciamo oggi, unione per l’appunto di Hardcore e Heavy Metal

Thrash Metal: Caratteristiche

La chitarra nel Thrash Metal è contraddistinta da distorsioni pesanti che accentuano l’aggressività dei riff, i quali sono suonati sia con note singole che con power chords. l’uso del palm muting, ossia la tecnica per la quale si usa l’estremità della mano che plettra per mutare il suono delle corde, è essenziale al fine di controllare la distorsione e rendere il suono ancora più feroce e impattante. Gli assoli sono altrettanto impetuosi, vengono infatti eseguiti adoperando tecniche virtuosistiche come la pennata alternata, il legato, il tapping, lo sweep-picking ed altre ancora. Melodicamente hanno grande presenza scale pentatoniche o blues nella composizione dei riff e degli assoli, anche se il Thrash Metal caldeggia anche l’utilizzo diffuso di cromatismi e tritoni (il famoso “intervallo del Diavolo“).

Il basso elettrico nel Thrash Metal preserva le caratteristiche già viste in precedenza nell’Hardcore Punk, con molti bassisti che adoperano il plettro per ottenere più facilmente fluidità e velocità, anche se alcuni tra i bassisti che hanno fatto la storia del genere come Cliff Burton, Frank Bello e Steve Di Giorgio sono rinomati per la loro tecnica di fingerpicking. Talvolta anche il basso è distorto nel Thrash Metal, scelta stilistica della quale Lemmy Kilmister dei Motörhead è stato antesignano.

La batteria nel Thrash Metal è più irruenta che mai, contraddistinta come già detto da rapidità e aggressività. L’uso della doppia cassa o del doppio pedale diventa qui standardizzato e da il via all’adozione di tecniche estreme come lo Skank Beat e più raramente il Blast Beat.

I contenuti dei testi sono vari anche se solitamente trattano dei temi più negativi e tragici della società, come la guerra, la violenza, l’ingiustizia, il suicidio e la dipendenza. Il canto è di solito d’impostazione Hard Rock anche se non mancano screaming ed altre tecniche tipicamente Metal.

Exodus-Bonded By Blood (1985)

Molti fans considerano i Californiani Exodus come la band Thrash Metal più importante storicamente dopo i Big Four (Metallica, Slayer, Megadeth e Anthrax), ciò a dimostrare il ruolo che il gruppo di Richmond ha avuto nell’evoluzione del genere, nonostante i continui cambi di formazione che hanno visto il chitarrista Gary Holt come unico membro a comparire su tutti i dischi degli Exodus e il batterista Tom Hunting come unico membro originario ancora presente nella formazione. È interessante notare che tra i membri fondatori vi era anche Kirk Hammett che lasciò la band nel 1983 per unirsi ai Metallica.

Dopo una gavetta durata qualche anno fatta di esibizioni dal vivo ad eventi locali, nel 1982 gli Exodus registrarono un Demo di tre tracce dallo stile ancora legato ai dettami del Metal britannico e dello Speed Metal ma che comunque ebbe grande diffusione a San Francisco e anche oltre, arrivando nelle mani ( e nelle orecchie) dei colleghi Metallica, Slayer e Anthrax.

Il loro primo album Bonded By Blood dell’ ’85 è reputato dagli aficionados del genere come una pietra miliare che serve a comprenderne al meglio l’evoluzione. Il sound galoppante dello Speed Metal qui si trasforma in pura furia sonora, con riff di chitarra mutati e taglienti come carta vetrata proprio come nella Title Track Bonded By Blood. La sezione ritmica raggiunge velocità inaudite, con foga e potenza reminiscenti dell’ Hardcore più caustico e coi colpi di rullante quasi indistinguibili l’uno dall’altro, Mentre il cantato è sempre latrante e sgolato. A Lesson in Violence aggiunge a tutto ciò un assolo di chitarra missilistico seguito da una sezione melodica suonata in armonia alla maniera di Judas Priest e Co. che culmina poi in un esplosivo Breakdown finale. Un album che se pubblicato con un po’ d’anticipo sarebbe diventato un classico indiscutibile.

Anthrax-Among The Living (1987)

Gli Anthrax furono probabilmente tra i primi ad esportare il Thrash Metal fuori dalla California insieme ai conterranei Overkill e Nuclear Assault. Con la loro formazione storica composta da Joey Belladonna alla voce, Scott Ian e Dan Spitz alle chitarre, Frank Bello al basso e il fenomenale Charlie Benante alla batteria, i nostri si fecero portavoce di uno stile più influenzato dal Punk rispetto a quello della costa ovest, meno tecnico e progressivo ma sicuramente più immediato.

Eppure gli esordi dei newyorkesi erano piuttosto lontani dalla formula che poi successivamente li avrebbe consacrati, difatti il primo album Fistful of Metal del 1984 mostrava ancora un’influenza importante di metal britannico, rendendolo in un certo senso più affine ai lavori di Metallica, Exodus etc. . La svolta inizia con l’EP Armed and  Dangerous che segna anche l’entrata di Joey Belladonna e Frank Bello nella band, e col secondo LP Spreading the Diseasecontenente uno dei brani più amati della band, ossia Madhouse.

È nel 1987 che gli Anthrax giungono alla piena maturità artistica col capolavoro Among the LivingQui lo stile di ogni singolo membro si amalgama sapientemente con la batteria di Benante che diventa assoluta protagonista, prendendosi la scena e dettando non solo il ritmo ma anche l’alternanza delle sezioni delle canzoni, che rimangono comunque molto lineari, perfettamente in linea con l’Hardcore più cattivo. L’influenza Punk è ben udibile anche nei cori urlanti e nei riff di basso di Bello, oltre che nel sound delle chitarre che si fa meno sofisticato e sempre più asciutto, perfetto per le sferragliate a 200bpm e passa. Restano ancora gli assoli in armonia come ad esempio nella scatenata Caught in A Moshvero e proprio inno Thrash Metal e caposaldo live degli Anhtrax. Un Album che ha fatto la storia del genere.

Slayer-Reign in Blood (1986)

Gli Slayer sono tra i Big Four coloro che hanno dato vita al sound più violento ed efferato. Se la loro iconografia, che negli anni ha flirtato pesantemente con temi come satanismo e nazismo (anche se i membri della band si sono sempre dichiarati distanti da certe ideologie e pratiche), può sembrare a primo impatto la loro caratteristica più incisiva, essa è minima nei confronti del maremoto sonico che l’ensemble californiano è stato capace di proporre nella loro carriera.

Gli Slayer hanno potuto vantare una formazione originale notevole, con Tom Araya alla voce e al basso elettrico, l’accoppiata di Jeff Hanneman e Kerry King alle chitarre e il virtuoso Dave Lombardo alla batteria. Con l’esordio dell’ ’83 Show no Mercy la band inaugura il filone Thrash Metal in concomitanza con Kill ‘Em All dei Metallica uscito nello stesso anno, ma è palese che le influenze NWOBHM sono ancora forti. Sarà solo con l’EP Haunting the Chapel del 1984 e col secondo album Hell Awaits dell’anno seguente che gli Slayer scorgeranno lo stile che li ha resi tanto stimati dagli amanti della musica più estrema.

Reign in Blood è il compimento di questo percorso di distruzione e sopraffazione. Le chitarre si fanno sempre più gutturali grazie alle accordature ribassate, la voce di Araya sempre più sguaiata e il drumming di Lombardo raggiunge livelli magistrali, con l’adozione della doppia cassa che gli permette exploit di furia inaudita. La opening track Angel of Deathaperta da riff fulminei e dal grido di Araya, tratta col suo testo agghiacciante del medico nazista Josef Mengele, mentre l’altro brano storico dell’album, Raining Blooddopo la celeberrima introduzione si lascia andare ad esplosioni ritmiche alternate a sezioni più lente ma altrettanto malvagie. Gli Slayer lasciano qui tantissimo ai futuri pionieri di Death e Black Metal.

Megadeth-Rust in Peace (1990)

Thrash Metal

Non è possibile separare la parabola dei Megadeth dalla vicenda personale del chitarrista e cantante Dave Mustaine. il nostro, inizialmente membro dei Metallica, venne cacciato dalla band durante le registrazioni di Kill ‘Em All a causa dei suoi abusi di droga e per le divergenze coi leaders James Hetfield e Lars Ulrich. Durante il viaggio di ritorno verso Los Angeles, Mustaine incappò in un volantino che parlava dei pericoli della guerra nucleare e del potenziale numero di vittime (Megadeath indica un milione e più morti). Non sapeva ancora che quella parola, dapprima titolo provvisorio della canzone Set the World Afiresarebbe diventato il nome della sua futura band.

Nella storia dei Megadeth si sono avvicendati così tanti musicisti e formazioni diverse che citarli tutti non sarebbe possibile, ma vale la pena ricordare grandi musicisti come i batteristi Nick Menza e Gar Samuelson, i chitarristi Chris Poland e Marty Friedman, lo storico bassista David Ellefson e tanti altri. L’esordio dei losangelini Killing Is My Business… And Business Is Good! denota già da subito lo stile tecnico della band, che però non sacrifica mai musicalità e orecchiabilità.

L’apice arriva con Rust in Peaceun album nel quale Mustaine e Co. riescono a coniugare alla perfezione prepotenza, maestria strumentale e testi critici e ancora attuali purtroppo. L’album si apre per l’appunto con Holy Wars… The Punishment Due, composta da una parte iniziale spedita dove le chitarre si alternano tra riff rabbiosi e linee melodiche e successivamente da una seconda parte più lenta introdotta da un intermezzo arabeggiante eseguito da Marty Friedman alla chitarra acustica, col testo che parla di come molti dei conflitti più efferati e violenti avvengano per motivi religiosi. Memorabile anche Tornado Of Souls con lo storico assolo di Friedman, ennesimo fattore che contribuisce a piazzare l’album nella storia del Metal.

Metallica-Master of Puppets (1986)

Thrash Metal

Master of Puppets è un album che, sicuramente più dei già citati Slayer e Megadeth, ha trasceso il sottogenere Thrash Metal e ha trovato posto tra le pietre miliari del Metal tutto. Se oggi i Metallica sono riveriti e venerati come vere e proprie divinità, è merito soprattutto di questo capolavoro del 1986. La storia dei Metallica inizia, come tante delle storie che abbiamo già visto, a Los Angeles, dove il batterista Lars Ulrich e il chitarrista e cantante James Hetfield fondano il 28 ottobre del 1981 un gruppo che poi troverà il nome solo l’anno seguente per merito dello stesso Ulrich.

Da qui tanti avvenimenti e cambiamenti, l’arrivo di Hammett e Cliff Burton, l’esordio pioneristico con Kill ‘Em All che da praticamente il via al Thrash Metal, il leggendario Ride the Lightning che fa conoscere la band anche in Europa e dunque l’opera maestra Master of Puppets col quale i Metallica espandono i punti cardinali del Thrash Metal, innovandolo con senso cinematografico e narrazione.

I brani sono tutti leggendari, a partire da Battery con la sua introduzione lenta e solenne fino a Damage, Inc. con la sua collera percussiva, passando per l’atmosferica Welcome Home (Sanitarium), l’intensa Disposable Heroes che descrive le condizioni dei soldati trattati come semplici pedine dai generali e la strumentale Orion nella quale il basso di Cliff Burton è protagonista assoluto, col compianto musicista che mette in mostra le sue strabilianti doti allo strumento, fatte non solo di capacità tecnica ma anche di raffinatezza compositiva e gusto melodico. Discorso a parte merita la title track, forse la traccia più memorabile di tutta la storia dei Metallica, con una devastante sezione iniziale alla quale segue un intermezzo dal piglio sinfonico con un motivo suonato da Hammett che è ancora oggi il momento più alto della loro musica.

Mario Setaro