Cherríe Moraga: vita, opere e temi dell’autrice chicana

Cherríe Moraga è una delle voci più importanti della letteratura chicana e del pensiero femminista queer negli Stati Uniti.

Letteratura chicana

La letteratura chicana, di cui Cherríe Moraga è una delle maggiori esponenti, è la letteratura prodotta da appartenenti della comunità di origine messicana residente negli Stati Uniti o cresciuta negli Stati Uniti, e che si trovano quindi a metà tra due culture diverse. La letteratura chicana parla di confine e migrazione, delle sfide legate a razzismo, sessismo, discriminazione e ricerca di identità.

Autrici e autori chicani come Cherríe Moraga utilizzano un linguaggio caratterizzato da una mescolanza linguistica, un misto di inglese e spagnolo che rispecchia la condizione di chi sente di vivere diviso tra due mondi.

La letteratura chicana è anche uno spazio di resistenza in cui la memoria familiare e le esperienze personali diventano strumenti per dare voce alla propria comunità marginalizzata.

Vita e formazione di Cherríe Moraga

Origini

Cherríe Moraga è una dei maggiori esponenti della letteratura chicana. è una saggista, poetessa, drammaturga, docente e attivista. Nasce a Los Angeles nel 1952 da madre messicana e padre angloamericano, per cui da sempre si confronta con queste due culture. Scrive della sua infanzia nel suo articolo La Guera dove racconta: “è spaventoso riconoscere che ho interiorizzato un razzismo e un classismo, dove l’oggetto dell’oppressione non è solo qualcuno al di fuori della mia pelle, ma è il qualcuno dentro la mia pelle.

La principale ispirazione di Cherríe Moraga è sua madre, una donna Nativa Americana che ha dovuto lasciare gli studi alle scuole medie per prendersi cura dei fratelli più piccoli, ma nonostante questo era un’ottima narratrice e le ha trasmesso la passione per la narrativa. Vedere come la madre subisca diversi tipi di oppressione, l’essere Nativa Americana, povera, non istruita e donna, le ha mostrato cosa significasse l’intersezionalità ben prima che questo termine venisse coniato: tutte queste diverse identità lavoravano insieme per limitare le opportunità di sua madre.

Cherríe Moraga si sente quindi più vicina al lato materno della sua famiglia e prenderà il cognome della madre, passando da Lawrence a Moraga.

Formazione

Nel 1974 Cherríe Moraga si laurea in inglese all’Immaculate College di Los Angeles e inizia a scrivere le sue prime poesie di stampo lesbico, nel 1977 si trasferisce a San Francisco. Lì lavora come cameriera per mantenersi e scopre il femminismo delle donne di colore diventando molto attiva politicamente come femminista.

All’epoca alla San Francisco State University non c’era un vero e proprio programma accademico in studi di genere o femministi, quindi Cherríe Moraga progetta il suo personale percorso di studi in scrittura femminile con l’obiettivo di creare un canone che riflettesse la sua esperienza di donna queer di colore. Conosce altre femministe di colore, tra cui Gloria Anzaldùa, con le quali studia il movimento per i diritti civili degli afroamericani, il movimento per i diritti gay e il movimento femminista. Pur traendo ispirazione da questi movimenti in cui riconoscevano elementi della loro lotta, e dal lavoro di scrittrici di colore come Toni Morrison, Maya Angelou e Alice Walker, queste donne sentivano che la loro storia non veniva raccontata per intero e scoprirono che non esisteva quasi nessun lavoro pubblicato da femministe di origini chicane, native americane e asiatico-americane.

Per la sua tesi di laurea magistrale Cherríe Moraga decise quindi di riunire insieme a Gloria Anzaldùa poesie e saggi scritti dalla sua comunità di femministe di colore creando la base per This Bridge Called My Back: Writings by radical women of color, la prima opera pubblicata riguardante il femminismo chicano, nativo americano e asiatico-americano. Cherríe Moraga è anche docente, drammaturga e attivista.

Cherríe Moraga
Cherríe Moraga by Natália Otto
https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Cherrie_Moraga_by_Nat%C3%A1lia_Otto_%286865431731%29.jpg

Stile di Cherríe Moraga

La posizione di Cherríe Moraga, a metà tra due culture, la spinge a riflettere su cosa significhi vivere attraversata da contraddizioni. Di conseguenza il suo stile è ibrido: Cherríe Moraga mescola inglese e spagnolo, storia personale e riflessioni collettive, prosa, poesia e saggistica.

Temi

I temi principali affrontati da Cherríe Moraga comprendono genere, sessualità e razza e la loro intersezione, attivismo queer e indigeno.

Nella sua opera Loving in the War Years uno dei temi centrali è l’affermazione dell’identità lesbica. Per Cherríe Moraga riconoscere e accettare il proprio desiderio verso altre donne significa affrontare non solo il pregiudizio sociale, ma anche il silenzio e la vergogna spesso presenti all’interno della famiglia e della comunità.

Il desiderio diventa un punto di rottura ma, allo stesso tempo, di rinascita. Attraverso l’esperienza lesbica, Moraga comprende come le strutture di oppressione – patriarcato, razzismo, omofobia – si intreccino tra loro e plasmino la vita quotidiana. Amare una donna non è solo una scelta intima, ma un atto che mette in discussione i modelli dominanti e apre la strada a nuove forme di relazione e di comunità.

Centrale per Moraga è anche il tema della spiritualità. Nella cultura chicana il mondo spirituale è di grande importanza in quanto è il luogo da cui si emanano alcuni degli aspetti essenziali della vita di ognuno, per cui secondo l’autrice ciò che rende un movimento efficace è spesso la sua capacità di fornire ciò che si percepisce come un imperativo spirituale: ciò che sentiamo ispira l’attivismo, e allo stesso modo la politica muove lo spirito.

Secondo Cherríe Moraga la sessualità femminile non è solo una risposta al desiderio ma è in stretta correlazione con la propria spiritualità e le religioni patriarcali ne sono ben consapevoli, avendo collegato la corporeità femminile a peccato e disobbedienza. Se dunque spirito e sessualità delle donne sono stati correlati alla loro oppressione, essi devono essere correlati anche alla chiave della loro liberazione.

La sessualità delle donne, in particolare delle donne chicane, è stata repressa e distorta sia all’interno della loro cultura sia di quella dominante, al fine di mantenere l’oppressione e il controllo su di esse, dunque sorge la necessità di esprimerla liberamente, di liberarsi dalle catene delle recriminazioni e del giudizio per far emergere finalmente la propria vera identità.

Loving in The War Years: prima opera individuale di Cherríe Moraga

La prima opera individuale di Cherríe Moraga, Loving in the War Years, comprende prosa e poesia, racconti personali e saggi. Qui Moraga racconta l’esperienza di essere queer e che già all’età di 10 anni ne fosse consapevole. è stata cresciuta nella religione cattolica e da bambina percepiva che questa la facesse sentire sbagliata e le ricordava il suo essere diversa dagli altri bambini, “nata con complicazioni”, instillandole un forte senso di colpa.

La cultura chicano/messicana si porta dietro un’idea della sessualità femminile come qualcosa di passivo, da subire in maniera inerte, e il semplice atto sessuale per una donna implicava la sua impurità. Di conseguenza nell’interfacciarsi per le prime volte con la propria sessualità, Cherríe Moraga racconta di essersi sforzata di reprimere i suoi istinti, di diventare “puro spirito, incorporea” e di aver trovato in questo modo conforto nella religione, per poi successivamente reprimere la sua omosessualità.

Moraga dunque cresce attraversata da un conflitto interno tra la propria cultura e la propria identità ma sceglie con la sua scrittura di dare voce alla sua natura queer, nonostante la consapevolezza che questo l’avrebbe allontanata dalla sua famiglia. Ma scrivere di ciò che è, di ciò che prova, è qualcosa di inevitabile per lei e rappresenta la via verso la libertà di affermare sé stessi.

Moraga scrive:

“It is difficult to me to separate in my mind whether it is my writing or my lesbianism which has made me an outsider to my family. The obvious answer is both. For my lesbianism first brought me into writing. My first poems were love poems. That’s a source – el amor, el deseo – that brought me into politics. [] sex has always been part of the question of freedom. The freedom to want passionately.”

“è difficile per me separare nella mia mente se sia stata la mia scrittura o il mio lesbismo a rendermi un’estranea alla mia famiglia. La risposta ovvia è entrambe le cose, poiché il mio lesbismo per primo mi ha portato alla scrittura. Le mie prime poesie sono state poesie d’amore. Questa è una fonte – l’amore, il desiderio – che mi ha portato alla politica. (…) il sesso è sempre stato parte della questione della libertà. La libertà di volere appassionatamente.”

La scrittura diventa arma politica e identitaria, poiché esprime un desiderio che non rientra nelle norme dominanti, e scrivere a riguardo vuol dire sfidare le strutture sociali e culturali che lo reprimono. In questo senso, amare non è solo un fatto privato: è una sfida ai modelli imposti, un modo per rivendicare il diritto di esistere pienamente.

Il riferimento alla guerra nel titolo della sua opera più significativa è più che una semplice chiamata alla guerra, come spiegato sul suo sito ufficiale di Cherríe Moraga cherriemoraga.com, è un invito a continuare ad amare durante le difficoltà: “Less a simple call to war than a call to continue loving throughout the struggle”. Amare in un contesto di conflitto e repressione è una forma di resistenza, un modo per sfidare il silenzio, opporsi alla vergogna e affermare la propria esistenza.

Scrittura e comunità per Cherríe Moraga

Il lavoro di Cherríe Moraga è sempre un invito a costruire comunità e solidarietà tra donne, persone queer e soggetti razzializzati e non resta confinato alla sua esperienza personale. La sua scrittura vuole dare voce a chi non ne ha e creare spazi di riconoscimento reciproco.

Essere lesbica chicana per lei vuol dire “rendere politico l’amore delle donne della nostra razza”, contare l’una sull’altra prima di contare su un uomo, concepire il legame tra donne come fondamentale ed essenziale nella vita, così com’è fortemente sentito nella cultura chicana. Scrivere per la comunidad vuol dire scrivere di ciò che si conosce intimamente e specificamente dando voce alla propria esperienza personale, perché solo in questo modo si potrà raggiungere la comunità di persone afflitte dalle tue stesse problematiche.

Secondo Moraga “È compito degli scrittori creare metafore di significato che possano plasmare e cambiare la coscienza… il potenziale della poesia (e di tutte le forme d’arte) [è] quello di usare un linguaggio che conta in un modo che conta”.

Dal 2017 al 2024 Cherríe Moraga è stata Professora del Dipartimento di Inglese presso l’University of California, Santa Barbara, dove con la sua partner artistica Celia Herrera Rodriguez ha fondato il centro Las Maestras: Center for Xicana(x) Indigenous Thought, Art and Social Praxis.

Opere di Cherrie Moraga

Libri

  • Loving in the War Years: Lo que nunca pasó por sus labios (1983).
  • Cuentos: Stories By Latinas (co-editor, 1983)
  • This Bridge Called My Back: Writings by Radical Women of Color (1986, co-editor)
    • Esta puente, mi espalda: Voces de mujeres tercermundistas en los Estados Unidos (co-editor, 1988)
  • The Last Generation: Prose and Poetry (1993)
  • Heroes and Saints and Other Plays (1994)
  • Waiting in the Wings: Portrait of a Queer Motherhood (1997)
  • A Xicana Codex of Changing Consciousness: Writings, 2000-2010 (2011)
  • Native Country of the Heart: A Memoir (2019)

Teatro

Laura Di Maro