Il termine “stormo” indica un gruppo di uccelli che si muovono insieme per migrare, nutrirsi e difendersi. Trova corrispettivi in quasi tutti i cordati: si parla di branco nel caso dei mammiferi predatori, di mandria per quanto riguarda i grandi erbivori e di banco nel caso in cui si faccia riferimento ad un gruppo di pesci ( sopratutto prede ). Anche negli artropodi si riscontra un’ organizzazione simile, lo sciame, anche se caratterizzata da processi mentali più semplici.

Lo stormo e le varie sue forme
Tralasciando gli ” stormi a V “, caratteristici degli uccelli che operano grandi migrazioni di gruppo, il cui assetto è atto a sfruttare al meglio l’aerodinamicità sprecando quindi la minor quantità  possibile di energia, gli ” stormi globulari “, tipici invece di uccelli stanziali così come migratori sono delle disposizione di centinaia di individui ( contrariamente agli stormi a V, in cui si osservano al massimo qualche decina di esemplari ) che formano una struttura amorfa e priva di un ” capo “.

Il termina ” struttura ” non è scelto a caso, il tipo di rapporto che si instaura tra i singoli membri dello stormo è infatti simile a quello presente in una struttura coesa ed in apparenza costituita da componenti collegati fisicamente tra di loro: ogni uccello si comporta secondo il comportamento dei suoi vicini. Non è un caso infatti se molti comportamenti umani rientrino nella definizione di ” mentalità collettiva “, quella caratteristica per l’appunto dei grandi gruppi di animali, un esempio ne sono mode e politiche; basta che un sufficiente numero di individui, indipendentemente da quanto possano essi essere affidabili, si orienti a favore od a sfavore di una determinata ideologia, che buona parte della popolazione segua la stessa direzione, per quanto sbagliata possa essere ( tuttavia quest’articolo è dedicato a degli uccelli, per cui forse è sconveniente fare qualsiasi riferimento ad un certo referendum su certe trivelle…).
Le finalitÃ
Allo stesso modo dunque un gruppo di storni, gli uccelli i cui stormi si vedono più spesso, ragiona in modo collettivo. Essi sono privi di un capo; semplicemente nel momento in cui un gruppo di uccelli sufficientemente numeroso cambia direzione, tutti gli altri lo seguono. Ma a cosa sono dovuti cambi di direzione così spettacolari?
Principalmente a due input fondamentali: Scappare e Nutrirsi. Infatti il principale significato degli stormi stanziali è, come per i banchi di pesci o le mandrie di erbivori, confondere i predatori, evitando che si concentrino su singoli individui e dunque confondendoli; secondariamente ” due occhi sono meglio di uno “, per cui un gruppo di individui troverà più facilmente acqua e cibo, rispetto ad un singolo esemplare isolato.
Riassumendo, gli stormi stanziali non posseggono un vero e proprio capo, piuttosto ogni membro del gruppo rimane solidale agli altri sintantoché non sopraggiunga uno stimolo che lo induca a cambiare direzione ( sia paura, in seguito all’avvistamento di un predatore, sia una fonte dio nutrimento, ad esempio uno sciame di insetti ). I membri a lui vicini decidono, quasi istantaneamente, se rimanere nel gruppo o cambiare direzione. Nel momento in cui un sufficiente numero di uccelli abbia effettivamente intrapreso una nuova rotta, l’intero stormo li seguirà , oppure si formeranno due diversi gruppi che si ricongiungeranno in seguito ( non di rado capita vedere stormi più piccoli nei pressi di gruppi molto più numerosi ).

Ruggero Amato