L'interattività diventa sinonimo di interpassività nella disamina di Žižek sui mass media, l'informazione e il rapporto che il soggetto intrattiene con essi
Vediamo il nesso che dal 900 in poi si crea tra arte, tecnica e politica ne "L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica" di Walter Benjamin
Gabriel Tarde riduce tutti gli stati interiori alla credenza e al desiderio e, considerandole quantità, ipotizza la possibilità di una loro misurazione.
Jerry A. Fodor è stato un importante scienzato cognitivo e filosofo della mente. A lui si devono la teoria della mente modulare e quella del mentalese.
Günther Anders, analizzando i rischi reconditi del rapporto tra umanità e tecnologia, ha cercato anche di gettare le basi di una "storia delle emozioni".
Furio Jesi analizza il materiale mitologico e il modo in cui se ne serve la politica del '900, mostrando particolare attenzione alla cultura di destra.
Il filosofo Harry Frankfurt tenta un'analisi filosofica delle stronzate. Nell'arco del saggio delinea gli aspetti essenziali delle stronzate e di coloro che ne fanno uso, fondando il tutto su alcune caratteristiche della società contemporanea.
Nella filosofia di Judith Butler, elaboratrice di questioni legate al sesso, al genere e al corpo, è ben evidente la matrice hegeliana se non idealistica
Marshall McLuhan(1911-1980) rappresenta un punto di riferimento imprescindibile, all'interno dell'ambito della riflessione su mass-media. Le sue argomentazioni sono spesso presentate in tono provocatorio. Le sue teorie sulla comunicazione e il suo stile di scrittura fanno di lui un pensatore sui generis.
L'uomo moderno è irrequieto, proteso verso il futuro, ma incapace di prospettare uno scopo reale. Con queste parole Achenbach si esprime sulla difficoltà da parte dell'uomo di raggiungere la quiete interiore e invita ad una riscoperta della sapienza antica e con essa della più autentica condizione umana.
Dalla Spagna agli Stati Uniti, da Ortega y Gasset a James Burnham: una riflessione sulla tecnocrazia, che ha caratterizzato la storia economica e politica del secolo scorso.
Jacques Rancière, tra quanti in Francia nel 1965 lavorarono a "Lire le Capital" insieme con Louis Althusser, presenta una teoria estetica che ben si adatta e all'ascesa delle democrazie liberali e a un'indagine post-moderna della (bio)politica. La fabbrica del sensibile lavora per una sua distribuzione particolare.
Maria Zambrano è una delle più importanti filosofe del Novecento. L'esperienza dell'esilio dalla Spagna, dilaniata dalla guerra, induce la pensatrice a meditare sulla cultura occidentale.
Dapprima esponente della sinistra hegeliana e in seguito anarchico e individualista, Max Stirner guarda all'uomo in una prospettiva del tutto innovativa.
Virtù e felicità si escludono a vicenda o sono in relazione tra loro? Due risposte diverse ci vengono fornite da due grandi filosofi: Kant e Feuerbach.