Biodiversità : è allarme ambiente in Europa

L’urbanizzazione spinta, l’agricoltura intensiva, l’inquinamento, l’introduzione di specie alloctone stanno rivelando i propri danni: l’ambiente naturale sta scomparendo lentamente, ma inesorabilmente, dall’Europa. A dirlo è un report della Commissione Europea, compilato con dati provenienti da uno studio svolto con lo scopo di valutare la biodiversità del Vecchio Continente, cominciato nel 2012 con lo scopo di arrestare la perdita di specie ed habitat dal 2020, cercando di ricostruire le aree scomparse e reintrodurre le specie che si sono estinte localmente, ove possibile.

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Frank Wugt Larsen

Frank Wugt Larsen, ricercatore dell’European Enviroment Agency, ha dichiarato a forte rischio la biodiversità europea, sottolineando come stiamo perdendo e frammentando le aree naturali. Secondo la ricerca condotta da Larsen circa il 77% degli habitat di biodiversità europei sono in condizioni sfavorevoli per quanto riguarda la loro conservazione, situazione che interessa anche il 60% delle specie animali.

Impollinatori: alla base della biodiversità

Gli insetti impollinatori sono d’importanza fondamentale per la biodiversità: essi permettono la riproduzione di tantissime specie vegetali, che sono alla base di ogni ecosistema, rappresentandone la produzione primaria, indispensabile per gli organismi degli altri livelli trofici.

Fiori ed insetti rappresentano un limpido esempio di coevoluzione, essendosi adattati l’uno all’altro nel corso della loro storia naturale. Ciò avviene perché le pianete nello specifico viene costantemente impollinata dallo stesso insetto, il quale, nutrendosi del suo nettare, ne permette la diffusione del polline in luoghi altrimenti irraggiungibili, ed il fiore evolve caratteristiche adatte a quel tipo di insetto, e allo stesso modo anche questo evolverà caratteristiche specificamente adatte a quel tipo di fiore.biodiversità

Lepidotteri, imenotteri ed uccelli sono però in declino in Europa. Il report rivelo che la popolazione di farfalle dei prati si è dimezzata tra il 1990 ed il 2011, mentre il 24% delle specie di bombo europee sono minacciate.

Questi dati mettono in guardia non sono per i gravi danni ambientali, ma anche economici. Se da un lato la stessa salute umana sta pesantemente risentendo dei danni che l’uomo sta causando alla biodiversità, dall’altro anche l’agricoltura, dipendente in larga parte dagli impollinatori, è evidentemente un settore interessato.

La biodiversità totale è minacciata

biodiversitàIl quadro non risulta meno desolante se guardiamo i dati relativi agli habitat marini: solo il 7% delle specie animali ed il 9% degli habitat sono in uno stato di conservazione soddisfacente. Neanche la biocenosi aviaria sembra essere in condizioni migliori. Abbiamo infatti perso il 12% delle specie, mentre l’abbondanza delle popolazioni è diminuita in maniera ancora più considerevole. Solo le popolazioni di carnivori sembrano in recupero.

Oltre al monitoraggio costante delle condizioni della biocenosi e della biodiversità europea, anche la disposizione di accrescimento delle aree protette è una misura di sicurezza che potrà rivelarsi vincente nel combattere il problema.

I dati rivelano una situazione allarmante, ma la maggiore consapevolezza riguardo la situazione rappresenta un punto da cui partire per la difesa dell’ambiente di cui facciamo parte.

Lorenzo Di Meglio

Bibliografia

James Mauseth – Botanica Biodiversità – Idelson Gnocchi

Eugene P. Odum ; Gary W. Barrett – Fondamenti di Ecologia – Piccin Nuova Libreria

R.C. Brusca ; G.J. Brusca – Invertebrati – Zanichelli

Sitografia

http://www.researchgate.net/publication/268658930_A_Biodiversity_Indicators_Dashboard_Addressing_Challenges_to_Monitoring_Progress_towards_the_Aichi_Biodiversity_Targets_Using_Disaggregated_Global_Data