Espiazione (Atonement), il romanzo dello scrittore McEwan

In questo articolo analizziamo il romanzo “Espiazione” (Atonement) di uno dei più importanti e acclamati scrittori della narrativa inglese contemporanea, Ian McEwan. McEwan si è imposto sulla scena letteraria internazionale per la sua capacità di narrare storie e psicologie di personaggi complessi attraverso uno stile fluido e al contempo accattivante. Capace di riscuotere successo sia nei lettori normali sia nei critici e recensori, McEwan si è dedicato, oltre che a molteplici romanzi e racconti, alla sceneggiatura per il cinema e per la televisione. La politica, il legame tra l’infanzia e la vita adulta, il problema del genere nelle relazioni interpersonali, il rapporto tra la scienza e i limiti della razionalità sono alcune delle tematiche affrontate dallo scrittore britannico nella sua opera, capace di raccontare al lettore contemporaneo i processi evolutivi della storia e della società del suo tempo.

La contemporaneità di Ian McEwan

La ragione di questo legame alla contemporaneità è da rintracciare nel particolare decennio in cui McEwan comincia ad affermarsi. Insieme a una serie di scrittori a lui affini, McEwan emerge infatti durante l’era thatcheriana, tra gli anni ’80 e ’90 del Novecento, anni profondamente segnati da fenomeni quali la crescita dell’interesse personale, l’espansione del potere corporativo, il collasso dello stato sociale. Nasce così in loro l’esigenza di plasmare – o, resuscitare – un impulso morale nell’opera letteraria.

La trama di Espiazione, romanzo di Ian McEwan

Il rapporto tra moralità e scrittura è il fulcro tematico di Espiazione (Atonement), romanzo tra i più conosciuti e apprezzati di McEwan. Lo stesso intreccio rivela la capacità dello scrittore britannico di costruire trame complesse e articolate. Briony Tallis è una ragazzina di tredici anni, che decide di incanalare la sua fervida immaginazione nella stesura di racconti e testi teatrali. In una sera d’estate del 1935, Briony commette un errore infantile accusando ingiustamente di stupro Robbie, figlio della domestica di famiglia. L’accusa condanna Robbie alla prigionia, allontanandolo prima dall’amore appena scoperto per Cecilia, sorella di Briony, e costringendolo poi a combattere per il fronte inglese durante la Seconda Guerra Mondiale. Briony sconterà l’errore infantile con un terribile e perpetuo senso di colpa, che la porterà, da adulta e da scrittrice affermata, a espiare la sua colpa attraverso la scrittura.

La complessità del romanzo “Espiazione” di McEwan

Fondamentale alla comprensione delle tecniche narrative di Ian McEwan è la formulazione teorica di Iris Murdoch, filosofa e scrittrice inglese vissuta durante il Novecento, che definisce i due tipi di romanzo tipici del ventesimo secolo. Da un lato, il romanzo ‘crystalline’ o ‘quasi-allegorical‘, che tratteggia la condizione umana in modo allegorico con personaggi tratteggiati in modo inadeguato e poco definito. Dall’altro lato, il romanzo ‘journalistic’ o ‘quasi-documentary’, discendente degenerato del romanzo del secolo precedente. Il romanzo di Ian McEwan combina entrambe le tendenze narrative, giungendo a una sintesi particolarmente ricca. Espiazione, in particolar modo, tenta dal punto di vista stilistico e strutturale la fusione di stili contrapposti: si passa facilmente dall’analisi interiore all’intreccio composto di analessi e prolessi, di cambi di tempo, di luogo e di punti di vista.

Il ruolo della scrittura in Espiazione

Espiazione propone una riflessione critica sul ruolo della finzione e dello scrittore, ergendosi forse come il più importante documento metaletterario e teorico dell’autore. In particolare, è la dimensione morale dello scrittore a essere messa in discussione, con l’accensione di una serie di irrisolte questioni e problematiche morali. I temi della colpa e dell’espiazione sono inestricabilmente legati alla figura di Briony, presentata come l’esempio dell’autorità e della potenza dello scrittore. La fantasia, fonte principale dell’atto creativo, assume qui un duplice valore: è il mezzo attraverso cui una ragazzina inconsapevole condanna i due amanti all’eterna separazione, ed è, al contempo, il mezzo attraverso cui una scrittrice adulta e consapevole tenta di ricongiungerli per sempre.

Briony e la figura dello scrittore

Tramite la figura di Briony sembra compiersi l’autocritica dello scrittore: la bugia della ragazzina, e il fallimento morale che ne consegue, deriva dall’esigenza di raccontare la verità e dall’erronea interpretazione della realtà. La narrazione, e di conseguenza la definizione, della verità attraversa dunque il filtro personale dell’autore. Questa constatazione pone in discussione la moralità dello scrittore che tenta di stabilire e di raccontare la realtà, sia intesa come la realtà degli altri sia intesa come realtà di sé. Lo stesso scrittore afferma di aver voluto giocare, nel romanzo, con il concetto di storytelling quale forma di auto-giustificazione e col coraggio implicato nel dire (e nel dirsi) la verità.

Salvatore Cammisa

Fonti:
Ian McEwan, Espiazione, Torino, Einaudi, 2003
Dominic Head, Ian McEwan, Manchester and New York, Manchester University Press, 2007