La mitologia africana e la creazione del mondo

L’umanità si è sempre interrogata su quali fossero le proprie origini, fin dai tempi in cui questa era ancora immersa nell’innocenza della fiaba ed era estranea alla complessità del mondo scientifico. Sono molte le civiltà che hanno sviluppato miti sull’origine del mondo, in particolare nella mitologia africana. Le tante popolazioni che abitano il suolo africano hanno infatti sviluppato differenti idee su come il mondo sia nato. Vediamone alcuni dei più interessanti.

Il Dio creatore ed invisibile dei Bangwa

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Una scultura raffigurante un indigeno Bangwa

I Bangwa, una tribù originaria del Camerun, attribuiscono la creazione del mondo a un Dio che crea gli uomini per colmare la propria solitudine.

Dio era solo e camminava sul suo mondo, ma non era contento. Pensando al mondo a cui aveva lui stesso dato origine, volle popolarlo di ogni forma di vita. Così, le cose, le piante, gli animali e gli uomini tutti hanno avuto la vita. Ma Dio, non volendo confondersi col frutto della sua volontà, si è ritirato nei cieli (…)
Essendo avvolti da Dio, come i bambini vengono avvolti dal lenzuolo nei loro lettini, gli uomini cercheranno eternamente Dio senza mai stancarsi e senza mai liberarsi dal mantello che li avvolge poiché ciò che li avvolge è principio di vita, e senza vita non si vive, non si esiste.

Da questo mito si può capire che l’origine del mondo è opera di un Dio onnipresente, ma non tangibile ai sensi umani. Eppure questa divinità inserisce la propria essenza negli uomini, li “avvolge” completamente e questi, nel cercare un segnale della sua presenza, compiono il suo volere: vivono in suo onore e il mondo è il teatro in cui compiono tale volere. Quindi, in un certo senso, Dio è inserito nella natura stessa.

L’origine del mondo secondo i Bantu: il gigante Mbombo

La presenza della divinità è una caratteristica peculiare anche di un breve mito della tribù congolese dei Bantu e della loro divinità protagonista: il gigante Mbombo.

Al principio Mbombo regnava su un mondo fatto solo di acqua e oscurità. Un giorno il dio ebbe un terribile mal di pancia e vomitò il sole, le luna e le stelle. Così ci fu luce ovunque e i raggi del sole fecero evaporare l’acqua fino a formare le nuvole. Il livello dell’acqua si abbassò e comparvero le colline. Il mal di pancia di Mbombo continuò ancora per molti giorni e vomitò ancora e uscirono dalla sua bocca alberi, animali, un uomo, una donna e molte altre cose: le stelle cadenti, l’incudine, la scimmia Fumu, il firmamento, le medicine e il lampo. L’unico che per il cattivo carattere faceva danni era il lampo, e alla fine Mbombo lo ricacciò nel cielo. Ma l’umanità intanto, aveva però il fuoco; ci aveva pensato il lampo e Mbombo mostrò agli uomini come fare il fuoco con gli alberi.

Qui l’origine del mondo è addirittura attribuita ad un malessere fisico e il modo in cui viene narrata suscita in noi un non involontario sorriso. Eppure anche questo mito ci mostra come gli uomini siano legati alla divinità, vedendo in questa l’origine di ogni cosa. Ma rispetto al Dio dei Bangwa, Mbombo non si nasconde lontano dagli uomini. Anzi, si mostra e cerca di ammaestrare gli uomini ad usare il fuoco. Si tratta allora di una divinità che non si allontana dal mondo che ha creato, ma di una divinità che invece fa di tutto per aiutare gli uomini che lo abitano.

L’origine del mondo nella mitologia africana: la civiltà Adja

Molto più interessante è un mito di un’altra civiltà: gli Adja del Ghana. Questo mito non affida l’origine del mondo ad una divinità, ma ad un oggetto: la calebasse. Si tratta di un recipiente ricavato da una pianta di zucca che le popolazioni africane usano come dei veri e propri cesti.

Nel mito degli Adja, all’inizio il mondo era formato da una calebasse divisa in due parti: una parte superiore presieduta dal cielo, un’altra inferiore dalla terra. Un giorno il cielo decide di unirsi alla terra e lo fa per mezzo della pioggia. Il contatto delle gocce d’acqua con il terreno porta alla nascita delle piante, dalla quale fuoriescono gli uomini e gli animali.

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calebasse

L’aspetto importante su cui gli Adja si focalizzano è che la natura stessa è artefice dell’origine del mondo attraverso un elemento per nulla casuale: l’acqua.

L’acqua è l’elemento base su cui si fonda la nostra esistenza. Grazie a questa vengono al mondo gli uomini, le piante e gli animali. Si tratta di un principio che verrà usato anche dal pensiero classico (si pensi solo a Talete di Mileto) e che influenzerà anche quello dei secoli a venire. Quello degli Adja è quindi un mito che più di tutti si avvicina allo spirito di stretta compenetrazione tra uomo e natura, caratteristica peculiare che rende i popoli africani puri e paricolari.

Ciro Gianluigi Barbato

Bibliografia sulla mitologia africana

Martin Nkafu Nkemnkia – Il pensare africano come “vitalogia”- Città Nuova

Sitografia sulla mitologia africana

Il mito degli Adja: http://www.tes.mi.it/sir2itastoriaweb/immaginari/mito/dossier_n.htm

Il mito dei Bantu: http://www.africandando.com/it/mbombo-crea-l-universo.php

Immagini prese da ARTENEGRO ed Ester Maria Negretti (arte, pittura, scultura)