Dita: è pericoloso scrocchiarle?

Molte persone hanno l’abitudine, per rilassarsi e scaricare la tensione, di scrocchiarsi le dita. La maggior parte di loro rimane piacevolmente soddisfatta dal sonoro –croc– prodotto dal gesto, senza domandarsi se questo possa, a lungo andare, procurare dei disturbi cronici articolari. Per altri invece la questione crea più di un dubbio.

Sono parecchi ad essere infatti convinti che l’abuso di questa curiosa pratica possa provocare artriti alle povere giunture delle dita, costantemente manipolate.

La spiegazione è nella struttura anatomica delle dita

Le nostre mani sono strutture estremamente complesse, frutto di una lenta evoluzione, che ci ha permesso di ottenere strumenti utilissimi alla nostra sopravvivenza. Con il passaggio al bipedismo, esse hanno perso la funzione di sostegno/locomozione per diventare il mezzo più diretto ed efficace che l’uomo utilizza per interfacciarsi con l’ambiente e modificarlo a proprio vantaggio.

Ogni mano è composta da un gran numero di ossa, di muscoli e di tendini. Le inserzioni muscolari partono dai polsi e si sviluppano sulla faccia palmare, e le ossa principali che formano la struttura sono i carpali, con i metacarpali e le falangi che formano le dita.

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Anatomia della mano

Un team di scienziati canadesi dell’Università di Alberta ha fotografato con una risonanza magnetica il fenomeno delle dita che scrocchiano, svelato ogni mistero riguardo tale pratica.

Tra le giunture delle dita esistono cavità articolari pieni di un fluido, il liquido sinoviale, che ha la funzione di lubrificare e nutrire la struttura articolare. A causa del movimento dei muscoli e delle ossa, il liquido rilascia delle componenti gassose, che formano delle piccole bolle.

Quando si scrocchiano le dita, le bolle così formatesi scoppiano, originando tantissime bolle più piccole, che andranno a riformare gli addensamenti gassosi originari dopo un po’ di tempo, permettendo di ripetere il fenomeno.

Scrocchiare le dita è pericoloso?

Nel 1990 fu pubblicato uno studio che dimostrava come scrocchiare le dita non comportasse il rischio dei temuti e paventati danni articolari di cui si è detto in precedenza, ma che in realtà sia correlabile soltanto con rigonfiamento delle dita stesse, in corrispondenza delle giunture, con una conseguente, minima e temporanea, perdita di forza nella presa.

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Donald Unger

Curioso è il caso del medico californiano Donald Unger, che si è sentito così coinvolto nella causa da voler dimostrare, testandolo sulla propria pelle, l’infondatezza del dubbio riguardo la questione. Così si è scrocchiato le dita di una mano solo per 60 anni, non notando alcuna differenza alla fine del lungo test.

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Greg Kawchuk

Secondo Greg Kawchuk, principale autore dello studio, la possibilità di scrocchiare le articolazioni testimonia la salute delle giunture. La scoperta di questa correlazione potrebbe aiutare nei test medici, permettendo ai dottori di scoprire in anticipo la comparsa di patologie ossee che interessano le giunture, permettendo loro di predire l’evoluzione del problema.

Lorenzo Di Meglio

Sitografia

http://ard.bmj.com/content/49/5/308