Piramidi: l’oscuro mito dell’antico Egitto

Piramidi d’Egitto: un mito storico

Cosa sono le piramidi? Secondo l’enciclopedia Treccani la definizione di è la seguente:

PIRAMIDE. – Egitto. – Tomba di faraoni in foggia della figura geometrica che da essa prese nome. In egiziano si chiamava mer e s’ignora donde derivi il greco πυσαμις. Questo tipo strano di costruzione si riconnette alla mastaba (v.) delle prime dinastie.

Al tempo di Ṣôśer (circa il 2700 a. C.) l’architetto incaricato di erigere la sepoltura reale a Saqqārah (non lungi dall’antica Menfi), invece di limitarsi a costruire una semplice mastaba, ebbe l’idea fastosa di sovrapporne sei, per 60 metri di altezza, che andavano restringendosi e impiccolendosi lievemente. È la cosiddetta “piramide a scaglioni“, la quale, come venne giustamente rilevato meglio si designerebbe “mastaba a scaglioni”.

Piacque e fu di moda per un po’; poi, una sessantina di anni dopo, sotto Śenfôre, per la prima volta gl’immensi gradini vennero riempiti e rivestiti di pietra, ottenendo quattro facce lisce, triangolari, inclinate e toccantesi al vertice. Questa è la piramide di Dahshūr (a sud di Saqqārah), larga 213 metri, alta 99. A suo figlio Cheope (v.) spetta la maggiore delle tre presso al-Gīzah (dirimpetto al Cairo Vecchio, a circa 8 km. dalla riva sinistra del Nilo), una delle meraviglie del mondo

Le Piramidi sono difatti la manifestazione più vistosa dell’antico Egitto, benché siano edifici architettonici presenti in altri paesi, e rimangono una “leggenda” per via della loro costruzione senza mezzi che consideriamo moderni. Inoltre a margine vi è un problema di datazione relativo alla loro costruzione,: queste vengono collocate tra il 2800 e il 2500 a.C.

Spesso nei libri di storia viene diffusa la falsa voce, derivata da Erodoto, secondo la quale le piramidi erano frutto di un tirannico sfruttamento degli schiavi, a condizioni disumane. Contrariamente a quanto si pensa, questa serie di strutture architettoniche erano frutto di una élite composta da architetti, costruttori ed artigiani, rispettati e non al margine delle classi sociali. Nonostante la mancanza di mezzi di poco più avanzati, gli Egizi, grazie alle loro conoscenze, riuscirono ad ottimizzare le risorse e a raggiungere l’obiettivo di costruzione.

Cos’è allora una piramide? Domanda che ha molte risposte ma essenzialmente questo edificio in pietra va letto ed interpretato in chiave spirituale, infatti rappresentano luoghi di culto e di riposo per le dinastie di faraoni. Poste a notevoli distanze l’una dall’altra, costituivano complessi funerari.

La Necropoli di Giza

Sita nella piana di Giza, alla periferia del Cairo, al suo interno si trovano la Piramide di Cheope (o Grande Piramide), l’unica tra le sette meraviglie del mondo antico che sia giunta sino ai giorni nostri, la Piramide di Chefren e la Piramide di Micerino

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Ma questo complesso nasconde un “segreto”. Difatti, secondo il libro “T“, scritto da Robert Bauval e Adrian Gilbert, si cerca di dimostrare che le tre principali piramidi della piana di Giza siano accuratamente allineate come le stelle che formano la “cintura” della costellazione di Orione (la cintura di Orione).

Nel libro in questione, inoltre, i due autori. studiando in particolare la Piramide di Cheope, avanzano l’ulteriore ipotesi che gli antichi egizi conoscessero bene il fenomeno astronomico chiamato precessione degli equinozi. Invece secondo Andrew Collins, altro esperto in materia, l’allineamento con le tre stelle della costellazione di Orione non era preciso e lo schema delle tre piramidi di Giza corrisponderebbe invece ad un altro gruppo di stelle, quello della costellazione del Cigno: le cosiddette ali del Cigno (le stelle ε, γ e δ Cygni).

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Modello celeste di Giza

Sitografia:

  1. http://it.wikipedia.org/wiki/Piramidi_egizie
  2. http://mghielmetti.altervista.org/piramidi.htm
  3. http://www.nova3.com/_serv/_stranezze/piramidi.htm
  4. http://www.treccani.it/enciclopedia/piramide_%28Enciclopedia-Italiana%29/

Fabrizio Consiglio