Siena: cosa vedere nel centro storico

cr-635x365-sienaSituata nel centro della Toscana, Siena è una delle città più visitate della regione. La sua storia è ricca arte e di forti tradizioni, legate in particolar modo alle sua divisione in contrade e al celebre Palio.

Le contrade

Sappiamo per certo, grazie a documenti storici, che le contrate esistevano già a Siena nel XIII secolo con una funzione differente rispetto a quella attuale. Si trattava infatti di “rioni”, intesi come enti, ai quali si aggiungevano altri organismi (come le compagnie militari) nell’amministrazione della città.

Le contrade ora sono diciassette, e appartengono ad esse tutti i nativi della città di Siena e i loro discendenti. A partire dal secondo dopoguerra si è sviluppata l’usanza del “battesimo contradaiolo”: un battesimo laico, che ha lo scopo di sacralizzare l’appartenenza perpetua alla propria contrada. Non appartiene a nessuna contrada, per un’antica convenzione, il cuore storico artistico e politico della città, ovvero Piazza del Campo e il suo Palazzo Pubblico.

Il centro storico

Dal 1995 il centro storico di Siena è stato riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità.

Piazza del Campo

Piazza del Campo è celebre per la sua forma a conchiglia, e grazie all’integrità architettonica sembra di essere in un’altra epoca. L’epoca di Simone Martini, di Duccio e dei fratelli Lorenzetti, che hanno contribuito a rendere questa città un gioiello storico-artistico del nostro Paese. Lo spazio che sarebbe diventato la piazza attuale era in origine un terreno bonificato per consentire il deflusso delle acque piovane. Solo a partire dalla fine del XIII secolo con l’inizio della costruzione del Palazzo Pubblico, voluto dal Governo dei Nove, piazza del Campo cominciò ad acquisire un nuovo splendore

Il Palazzo Pubblico

Il Palazzo PubblTower of Town hall in Siena with part of squareico, detto anche Palazzo Comunale, fu costruito tra il 1297 e il 1310, ed è un tipico esempio di palazzo fiorentino medievale. All’interno si susseguono capolavori di grandi maestri toscani: nella Sala del Mappamondo, è possibile ammirare la “Maestà” e il “Guidoriccio da Fogliano all’assedio di Montemassi” di Simone Martini; spostandoci nella Sala dei Nove (o Sala della Pace) troveremo invece le celebri scene degli “Effetti del Buono e del Cattivo Governo” affrescate da Ambrogio Lorenzetti, un magnifico esempio di allegoria politica.

Accanto al Palazzo Pubblico svetta la Torre del Mangia, che era la torre campanaria del Palazzo Comunale. Il nome deriva dal soprannome del suo primo custode, Giovanni di Balduccio, chiamato il “mangiaguadagni” per il suo debole verso i piaceri del cibo e lo spendere a tavola tutti i suoi guadagni.

Ai piedi della Torre vi è la Cappella di Piazza, un tabernacolo marmoreo costruito come ex voto dai senesi per lo scampato pericolo della terribile peste nera del 1348. La più importante fontana della città è invece la Fonte Gaia, così chiamata per la gioia dei cittadini nel giorno della sua inaugurazione del 1346.

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Duomo

Capolavoro dell’arte romano-gotica italiana è il Duomo della città. Non si hanno notizie in merito alla costruzione dell’edificio prima degli anni venti del XIII secolo; sappiamo solo che il cantiere venne aperto sul sito di una chiesa del IX secolo dedicata alla Vergine, che a sua volta sorgeva sulle rovine di un antico tempio dedicato a Minerva. La facciata, tra le più belle in Italia, è opera di Giovanni Pisano, mentre il famoso Pulpito ottagonale è opera del padre Nicola Pisano.

L’estremità posteriore della cattedrale ha una propria facciata, che costituisce anche il prospetto del Battistero di San Giovanni. Nel 1339 si decise di ampliare il Duomo, facendo in modo che l’attuale ne diventasse solo il transetto. Il progetto prevedeva la costruzione di tre nuove navate e una grande abside semicircolare con deambulatorio e cappelle radiali. A causa di vari imprevisti e della peste del 1348, i lavori vennero interrotti. Il frutto di quei lavori che oggi possiamo vedere è chiamato “Duomo Nuovo”: si riuscì a costruire la navata destra e la facciata, oggi detta il “Facciatone”. 1_libreria_piccolomini_opaAttualmente la navata destra, composta da cinque campate, ospita il Museo dell’Opera del Duomo.

La libreria Piccolomini

Per concludere la visita è impossibile fare a meno di ammirare la Libreria Piccolomini, voluta dal cardinale Francesco Piccolomini, futuro papa Pio II. Uno spazio di assoluto rilievo grazie al ciclo di affreschi meravigliosi eseguiti da Pinturicchio tra il 1505 e il 1507, raffigurante scene della vita del suo committente.

Manuela Altruda