Gli zuccheri e gli alimenti senza grassi

Sugli scaffali dei negozi ormai si trovano sempre più alimenti con la dicitura “senza grassi” o “ con l’x % di grassi in meno”. Di primo impatto si può pensare che questa sia una cosa assolutamente positiva ma in realtà bisogna prestare attenzione ai dettagli perché in alcuni casi gli alimenti “fat free” possono portare più danni che benefici.

Spesso per rendere più appetibili gli alimenti senza grassi vengono aggiunti zuccheri (solitamente saccarosio o fruttosio) in quantità spesso molto, troppo elevate.

Ad esempio alcuni yogurt magri, specialmente quelli alla frutta, benché abbiano praticamente 0 gr di grassi su 100 gr di prodotto, presentano anche 15-18 gr di carboidrati di cui tutti zuccheri su 100 gr di prodotto e considerando che i vasetti proporzionati spesso sono di 125 o 170 gr con un singolo yogurt possono venir assunti anche più di 20 gr di zucchero.

Così come per gli yogurt, l’alto contenuto di zuccheri è facilmente riscontrabile anche in alimenti come formaggi magri, biscotti e cereali magri ma anche succhi di frutta 100%, un bicchiere di succo di frutta 100% contiene in media 15-20 gr di zuccheri.

I grassi inoltre sono troppo demonizzati: se è vero che hanno un forte potere calorico apportando circa 9kcal per grammo contro le 4 kcal per grammi di proteine e carboidrati, risultano fondamentali per numero processi metabolici come la sintesi di ormoni steroidei.

Una dieta priva o quasi di grassi (e probabilmente ricca di carboidrati) difficilmente risulterà una scelta adeguata per la maggior parte delle persone.

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Perché è importante tenere presente tutto ciò?

Prendiamo come esempio un soggetto medio che sta cercando di rimettersi in forma per l’estate, e si sta impegnando seguendo un’alimentazione bilanciata con un corretto apporto calorico e una buona ripartizione di macronutrienti ma non pesa e conta esattamente tutti gli alimenti.

Il soggetto mangia un paio di yogurt magri, un paio di bicchieri di succo di frutta 100% e si ritrova ad aver assunto 50-60 o più gr di carboidrati sotto forma di zuccheri semplici, che se una tantum possono non rappresentare un grosso problema, nel cronico invece vanno a formare un grosso surplus glucidico che risulterà determinante in negativo per il dimagrimento.

Abbiamo visto in un precedente articolo cosa considerare quando si deve decidere la quota di carboidrati da assumere.

Qui invece abbiamo visto l’importanza del bilancio calorico.

In definitiva, è importante realizzare che gli alimenti “magri” non equivalgono ad alimenti “sani” e vanno considerati nel complesso di tutta l’alimentazione nel rispetto del bilancio calorico e del giusto equilibrio tra i macronutrienti.

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Domenico Aversano