Napoli Comicon 2017: Intervista a Simona Binni

Simona Binni: Silverwood Lake e  altri progetti

Durante l’ultima edizione del Napoli Comicon, abbiamo avuto il piacere di conoscere ed intervistare la simpaticissima Simona Binni, autrice romana della casa editrice Tunué. Simona ci ha parlato del  suo ultimo lavoro, “Silverwood Lake” e dei suoi progetti futuri: cosa bolle in pentola? Scopriamolo!

Simona Binni
Simona Binni durante l’intervista

“Ciao Simona, iniziamo!”

 

Quale percorso formativo hai seguito per diventare fumettista e cosa ti ha portato ad intraprendere tale carriera?

” Ho studiato tre anni alla scuola romana di fumetto e da sempre disegno le mie storie, quindi è una cosa che da sempre ho voluto fare e poi molto molto da grande, dopo aver già fatto un percorso lavorativo di studi completamente diverso, ho deciso di realizzare questo sogno che era fare la scuola del fumetto e alla fine per una serie di vicissitudini, anche perché, insomma, ci ho messo molto impegno, sono riuscita a pubblicare il mio primo libro e da quel momento faccio solo quel lavoro. ”

Hai pubblicato tre importanti opere, tra cui due pensate per un pubblico adolescenziale. C’è un motivo particolare?

“Sì, sono due Tipitondi, che è la linea che Tunué fa per un pubblico di età che parte  dai cinque ai novantanove , quindi sono un po’ racconti universali che principalmente dovrebbero essere letti e compresi dai bambini,  sicuramente hanno una forma più semplice, più chiara. I fumetti sono Amina e il vulcano Dammi la mano, sono i due titoli per bambini/ragazzi. In realtà io non ho un motivo particolare, avevo pensato questa storia proprio per i Tipitondi  perchè mi era venuta in mente e avevo capito che poteva essere una storia che sicuramente potevano approcciare i bambini, poi chiaramente contiene dei contenuti che sono comprensibili anche agli adulti, un po’ come se tu vedessi un film della Disney, quindi su più piani di lettura, tanto che il bambino capisce una cosa e l’adulto, chiaramente, vedrà altre cose. “

Silverwood Lake, invece, segna in qualche modo un passaggio importante nella tua carriera da fumettista, perchè stabilisce un netto distacco con le tue precedenti opere, a partire proprio dalla destinazione, che questa volta è indirizzato a un pubblico più adulto e maturo. Come mai questo questo cambiamento, soprattutto nello stile narrativo? 

“Perchè fondamentalmente io mi annoio a fare sempre la stessa cosa, mi annoia disegnare sempre allo stesso modo, cerco sempre stimoli diversi e poi perchè mi è venuta in mente questa storia che non era adatta ad un pubblico di bambini e da un punto di vista artistico, un libro per adulti ti permette anche delle sperimentazioni da nella tavola, in un certo senso,  e anche del contenuto chiaramente, poichè ti permette di mischiare tutta una serie di input e di cose a livello estetico, che un libro per bambini non ti permetterebbe di fare, non sarebbe chiaro.”

Parlaci di Silverwood Lake, Simona Binni

Simona Binni
Silverwood Lake

Silverwood Lake è la storia di un giornalista sostanzialmente, il cui padre va via di casa e diventa un senzatetto, un homeless, perchè la storia si svolge in America, in California e diciassette anni dopo quest’uomo viene ritrovato, però senza memoria, malato, quindi il figlio quando lo vede non lo riconosce e si rende perfettamente conto che questo padre non potrà mai dargli delle risposte: ” perchè sei andato via?perchè hai fatto questa vita?”.

Successivamente decide, poiché è un giornalista, di portare avanti questo reportage su una comunità di homeless che vivono sulle rive del Silverwood Lake, che è un lago realmente esistente nel nord della California. Lo vorrebbe fare come giornalista e anche in maniera distaccata, ovviamente una volta lì queste persone gli entrano dentro, inizia ad affezionarsi ed entra in contatto con tutta una serie di realtà e di storie molto dure, molto difficili e con alcuni di loro crea veri e propri legami di amicizia, quindi dei legami affettivi.

Ovviamente lui partirà cercando delle risposte sul padre e troverà delle risposte su se stesso, ossia cosa sarà successo a lui in questi 17 anni, quando il padre non era con lui, quindi accettiamo l’altro a tutto tondo? Nonostante tutto riprenderà questo padre? Una storia abbastanza complicata.”

Attualmente stai lavorando a qualcosa di nuovo? 

” Si, sto lavorando ad un prossimo libro che uscirà per Lucca e sarà sempre un altro Prospero’s Book , quindi un’altra storia per adulti e dico già che concluderà un ciclo , perchè in realtà tutti e quattro i libri, compreso il nuovo che uscirà, sono dei libri che hanno l’elemento che li unisce all’acqua, quindi l’acqua come luogo all’interno del quale i personaggi hanno delle epifanie, capiscono delle cose di loro, l’acqua come metafora del mondo inconscio.

L’ultimo libro si svolgerà completamente a Lampedusa, e  parlerà di un tema sociale molto attuale, perché credo molto nel fatto che  gli autori debbano in qualche modo, non solo raccontare delle storie fantastiche ma anche raccontare la realtà in cui viviamo, sempre in maniera romanzata, ovviamente intrattenendo il lettore. Ho fatto la copertina ieri! ”

Simona, quanto tempo dedichi al disegno? 

” Disegno in media 7-8 ore al giorno, perchè sono quelle che devo dedicare comunque per  fare il mio lavoro e produrre una tavola completa. ”

Com’è lavorare per una casa editrice come Tunué ?

” E’ molto molto bello, è una casa editrice che ti lascia molta libertà creativa e allo stesso tempo ti segue in maniera molto attenta per tutto quanto il discorso di editing, però c’è una grande libertà, un grandissimo dialogo, ti danno dei consigli, mi trovo benissimo e il fatto che abbia pubblicato quattro libri con loro lo conferma.”

A presto Simona Binni!

Simona Binni
Simona Binni e i redattori di LaCOOLtura

 

Simone Capuano con la collaborazione di Carlo Carpio 

  • Foto: Giusy Esposito