Tetano: perché rappresenta una minaccia per la salute dell’uomo?

Il tetano è considerato un’infezione grave, sempre in agguato e le conseguenze sono pericolose, talvolta anche letali; la sua prognosi è seria  e la vaccinazione resta l’unica arma per contrastare la malattia.

Eziologia del tetano

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Il tetano è causato da un batterio, chiamato Clostridium tetani, presente comunemente nel terreno, perché tale patogeno è un microrganismo anaerobio stretto, ovvero è in grado di vivere in assenza di ossigeno. Il batterio riesce a sopravvivere in tali ambienti perché produce spore di resistenza che riescono poi a germinare per dar luogo all’infezione. Esso penetra, in genere, nell’organismo attraverso ferite cutanee contaminate; nella sede della lesione la circolazione è scarsa, il bacillo sopravvive e produce una potente tossina che agisce a livello del sistema nervoso centrale. Un volta fissata nel cervello la neurotossina non può essere più neutralizzata dagli anticorpi.

Sintomatologia del tetano

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Il periodo di incubazione varia da 6 a 10 giorni e la malattia si manifesta con malessere generale, mal di testa e febbre, ma il sintomo principale è la rigidità muscolare che coinvolge tutti i muscoli, primo tra tutti quelli facciali. Ben presto anche la respirazione risulta compromessa dalla trazione spastica dei muscoli respiratori; nei casi più gravi compaiono disturbi neurodegenerativi e il paziente può entrare in coma.

Cosa fare in caso di infezione da tetano?

Il principale scopo della cura è di preservare le funzioni vitali durante la fase più acuta della malattia. Nelle forme più gravi si assiste il paziente con la respirazione controllata, mentre si procede ad una profonda sedazione fino alla completa paralisi muscolare; inoltre in questa fase le funzioni vitali (cardiocircolatoria, respiratoria, renale, digestiva) devono essere sostenute artificialmente. Nelle forme più lievi è sufficiente una buona sedazione e un’accurata eliminazione di tutte le stimolazioni che possono dar luogo a spasmi muscolari. Il decorso della malattia è tanto più grave quanto minore è il periodo di incubazione: se è esso è breve si verifica una precocissima invasione al SNC. Il trattamento completa con la somministrazione di antitossine e antibiotici, come la penicillina, sperando do contrastare l’infezione.

Come prevenire l’insorgenza del tetano?

L’infezione tetanica viene facilmente contrastata con la vaccinazione, che consiste nella somministrazione di un’anatossina, ovvero della tossina tetanica trattata in modo da conservare il potere antigenico eliminando la sua virulenza.

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In Italia la vaccinazione è obbligatoria e il primo ciclo di iniezioni viene completato durante il primo anno di vita del bambino, mentre i successivi richiami vengono eseguiri a distanza di 3 anni fino a 10 anni e dopo ogni 5 anni. In caso di lesione, in cui sia presente la contaminazione di spore tetaniche nel soggetto, si procede all’iniezione dell’anatossina per stimolare le difese organiche; invece nei soggetti non immunizzati si procede con la siertoprofilassi.

Roberta Miele

Bibliografia

M. La Placa – Principi di microbiologia medica – Edises