Chiharu Shiota: sensibilità ed emozione

Non è forse la più comprensibile degli artisti concettuali contemporanei, ma Chiharu Shiota (qui un riferimento), giapponese d’origine è senza dubbio un’artista sensibile e piena di espressività emotiva, che ingloba interamente nelle sue installazioni.

Il bersaglio al quale solitamente Chiharu Shiota punta è il discorso relativo al nostro transitorio esistere terreno e alla eventuale versione di un vivere ultraterreno, legati come siamo ad eventi cadenzali che si susseguono tra di esse e delimitati da due margini: nascita e morte. Le grandi installazioni che l’artista giapponese realizza, mediante l’uso di lunghi e dritti fili rossi ai quali solitamente fanno da corredo oggetti di comune utilizzo, sono di notevole impatto sensoriale per colui che è l’osservatore che vi si trova ad interagire.

Chiharu Shiota
Chiharu Shiota

Questi lavori risultano essere una sorta di specchio dell’anima dell’artista che cerca di affrontare e superare le sofferenze quotidiane ed il dolore della morte di persone care tramite la proiezione di questi sentimenti sottoforma di reticolati vascolari intrecciati tra di essi. Negli ultimi anni Chiharu Shiota ha dimostrato di avere un ruolo importante anche sulla scena artistica europea avendo partecipato alla 56ª Esposizione Internazionale d’Arte de La Biennale di Venezia dove ha esposto The Key in the Hand, un’opera dal carattere singolare e che ha lasciato senza dubbio parlare di se.

Dopo aver raccolto chiavi inutilizzate in ogni parte del mondo, Chiharu Shiota le ha rese quasi come stalattiti pendenti da una cupola di filo rosso intrecciato e pronte ad essere accolte in due modelli di imbarcazioni lignee sottostanti. La chiave è qui intesa come strumento tramite il quale accedere all’io interiore dell’altro, quasi come se fosse possibile aprire la porta dell’animo di ciascuno di color che ha donato quel simbolo che è diventato parte integrante di una pioggia che si interrompe a mezz’aria.

La chiave di una porta, di una valigia, di una cassaforte o di un baule all’interno del quale qualcuno ha conservato i suoi ricordi ora passa tra le mani di uno sconosciuto che così facendo sembra quasi entrare in contatto diretto ed intimo paradossalmente con colui che ne era il proprietario e che ha deciso di disfarsene. Dal 17 settembre al 12 novembre 2016 invece la galleria di Berlino Blain|Southern ha ospitato Chiharu Shiota con Uncertain Journey, un’installazione caratterizzata da tutti i dettagli che contraddistinguono l’Arte dell’artista nipponica.

Chiharu Shiota
Chiharu Shiota

Un’alta e stretta serra di fili rossi, intrecciati tra di essi e direttamente collegati a scheletri di imbarcazioni inondano il candido spazio di una grande sala. In maniera ancora più esplicita in questo caso si cerca di dare una interpretazione personale della struttura capillare, sanguigna, umana. Anche se questo tipo di filamento continuo ed interconnesso dà anche l’impressione di rispecchiare quelli che sono i legami umani tra le persone conosciute e non conosciute.

Vincenzo Morrone

fonti: art-vibes.com, artearti.net