Arcobaleno: la leggenda irlandese della pentola d’oro

L’Arcobaleno è sinonimo di speranza: il sereno dopo la tempesta

“Somewhere over the rainbow”, come dimenticare la canzone scritta nel 1939 a colonna sonora del “Mago di Oz”, dove protagonisti sono proprio i colori dell’ arcobaleno?! Basti pensare alla copertina dei Pink Floyd dell’Album “Dark Side of the Moon”, o ancora “Arcobaleno” di Adriano Celentano dedicata al compianto Lucio Battisti; senza tralasciare i colori variopinti della bandiera della pace che ad esso di ispirano e, si potrebbero citare altri esempi significativi per capire quanto questo simbolo abbia avuto e ha la sua importanza nel corso del tempo.

I cinque colori che compaiono magicamente nel cielo dopo un temporale, grazie ad un preciso gioco di luce, hanno influenzato da sempre pensatori, letterati, artisti, poeti.

Noi stessi, abituati sin da bambini ad un pizzico di superstizione, ammiriamo questo spettacolo della Natura evitando di indicarlo a dito, come ci è stato insegnato, per il timore che porti sfortuna!

Alcuni sostengono che lungo la volta dell’arcobaleno si trovi il Paradiso degli animali che ci hanno fatto compagnia sulla Terra, altri, invece, credono che esso preannunci l’arrivo di un bimbo.

Indubbiamente questa vivace apparizione che balena nel cielo oltre le nubi rallegrando gli animi, ha qualcosa di mistico che lega l’Uomo all’Universo Infinito.

Ci riporta all’infanzia, ai luoghi fatati dell’innocenza, dell’ingenuità e della purezza, agli unicorni, alle fate, a quei posti dove regnano la serenità e l’amore. Tanti sono i miti e le leggende sull’ arcobaleno ma, il più famoso è il racconto irlandese.

Arcobaleno: Barry e il Leprechaun

Arcobaleno
Pentola d’oro

In Irlanda, una leggenda narra che dove finisce un arcobaleno ci sia la pentola piena d’oro di uno gnomo, lì a guardia del suo tesoro.

Il racconto tradizionale vede come protagonista Barry, un giovane contadino, la cui fattoria non andava molto bene. Costui, un giorno incontrò un folletto che tra sé si lamentava di essere troppo vecchio per salire sulla cima del monte dov’ era la pentola d’oro. Barry gli offrì il suo aiuto e fu ricompensato dallo gnomo con una parte del tesoro che gli servì a far fiorire la sua attività di campagna.

Il giovane, però, successivamente, raccontò al suo avido vicino di questa storia e quest’ultimo si recò sulla montagna per attingere denaro. Ciò suscitò l’ira dello spiritello, il quale, sentendosi tradito in fiducia dal contadino e minacciato dal suo vicino, per vendetta fece crollare giù l’orto di Barry ed il terreno accanto.

Antiche credenze sostengono che gli gnomi siano depositari di molti tesori nascosti durante la guerra e che, se catturati, rivelano il luogo dove si trova la ricchezza, ma sono così arguti e scaltri da riuscire a confondere gli umani e salvare il bottino.

Per cui, pensare che la fonte dell’arcobaleno sia il pentolone d’oro, è un modo metaforico per dire che non si può definire dove inizi né finisca sul serio la magia di questi preziosi colori che nessuno potrà mai davvero fare propri, se non conservandone nel cuore il ricordo.

Arcobaleno: sulla scia dei colori e della simbologia

Arcobaleno
Arcobaleno

Quale simbolo d’ illuminazione, speranza, ascensione, spiritualità e tanto altro, l’arcobaleno nel tantra Indù e Buddhista rappresenta lo stadio meditativo più elevato, tanto da parlare di “corpo arcobaleno”: un livello di completezza ed unità finale che si raggiungerebbe con la morte. Un ponte tra Cielo e Terra attraverso la Luce.

In Cina viene rappresentato come un drago bifronte ed i sui cinque colori incarnano l’equilibrio.

Presso le culture nordiche, è chiamato Bifrost: una strada per raggiungere il mondo degli Dei, detto “Via Tremula” per Asgard.

Definito anche come un portale per altri mondi, un passaggio a realtà superiori, questa esplosione di colori luminosi, per gli Indiani d’America è simbolo di consapevolezza e di saggezza. E’ descritto come un serpente multicolore, il quale, se viene a contatto con un giovane coraggioso, potrebbe essere cavalcato e dare inizio ad un viaggio di cambiamento.

Dai Celti è definito “Curva del Cielo” e i Druidi lo consideravano un segno geometrico di grandissimo rilievo. La mezzaluna variopinta, infatti, richiamerebbe la magia, l’energia lunare, la fertilità e la prosperità che riconduce all’ idea del gravido ventre materno.

Questo ci ricollega alla leggenda della pentola d’oro, in cui il calderone e l’arcobaleno sono simboli del femminile; l’oro, invece, raffigurerebbe i figli che costituiscono la ricchezza, la continuità della famiglia, il futuro.

Si dice, inoltre, che quando per 40 anni non si vede un arcobaleno, la fine del mondo è vicina e che quando al suo interno, prevale il rosso, sarà una buona annata per il vino; il giallo andrà bene il raccolto di frumento; il verde ci sarà esito positivo per l’olio.

L’arcobaleno resta comunque, al pari delle albe più affascinanti e dei tramonti più struggenti, una delle magie più belle a cui assistere e, come attesta il grande Charlie Chaplin: “Alza gli occhi al cielo, non troverai mai arcobaleni finche’ guarderai in basso”.

Gli arcobaleni aiutano a sperare. Ci fanno tornare bambini, un po’ come la neve d’inverno!

Pasqualina Giusto

Sitografia: