Ametista: per una sobrietà dell’anima

Ametista è una pietra preziosa conosciuta sin dall’antichità. Il termine deriva dal greco ἀμέϑυστος “contrario all’ubriachezza”, composto dal privativo ἀ- e μεϑύω “essere ubriaco”.

L’uomo ha da sempre sviluppato un potente legame con le pietre, poiché si fanno veicolo dell’energia della Terra e influiscono sull’energia. L’Universo è un reticolo di energie che interagiscono con il nostro corpo. Per tale ragione, le pietre sono ritenute in grado di assorbire tale energia e di aiutare il nostro corpo fisico. Nella cultura giapponese, le pietre sono una costante nei giardini soprattutto per la loro funzione di favorire la meditazione.

ametista
Rune su pietre di ametista

Nella cristalloterapia, le pietre vengono associate ai chakra, ossia i sette punti del nostro corpo dove è presente una maggiore concentrazione di energia. Secondo le culture orientali, le pietre hanno la funzione di veicolare l’energia dei chakra, poiché esse sono oggetti della Natura e, in quanto tali, sarebbero in grado di emettere ed equilibrare queste vibrazioni. Ai singoli centri energetici corrispondono un coloro fondamentale e una pietra.

L’uso delle pietre risale a tempi antichissimi. Gli Egizi si servirono di pietre preziose per incidere Il libro dei morti. Non è un caso, se si considera che le pietre avevano il compito di proteggere l’anima durante il trapasso.
Oggi la pietra è utilizzata principalmente per la creazione di gioielli. Tuttavia, l’ametista è legata al mito e a diverse tradizioni, oltre che ad essere impiegata nella magia.

Ametista: una pietra tra leggenda e religione

ametistaSecondo la leggenda, Bacco si era invaghito della ninfa Ametista. Un giorno la fanciulla per sfuggire al corteggiamento del dio si rivolse a Diana, che la trasformò in un limpido cristallo. Bacco, preso dallo sconforto, versò sulla pietra un calice ricolmo di vino, conferendole il colore violaceo che la caratterizza. Per tale ragione, presso gli Antichi era diffusa la credenza secondo la quale l’ametista fosse un rimedio contro l’ubriachezza. Infatti, durante un banchetto il padrone di casa era solito bere dell’acqua in una coppa di ametista, lasciando credere ai commensali che si trattasse di vino, così da poter rimanere sobrio mentre tutti gli altri si ubriacavano. Tuttavia, Plinio il Vecchio (Naturalis historia, XXXVII 123-124) ritiene che il nome deriverebbe dal colore di alcune varietà di vini.

Al di là della leggenda, l’ametista è una pietra fortemente simbolica. Entrata a far parte di numerose culture, essa agisce sulla stabilità mentale e fisica, e viene spesso impiegata contro le forze maligne. L’ametista conserva ancora oggi la sua sacralità: la pietra è presente nell’anello vescovile e in diverse pagine della Bibbia. Nell’Esodo (39, 10-14), l’ametista è elencata tra le pietre che vanno a costituire il pettorale della veste sacerdotale:

10 Lo coprirono con una incastonatura di pietre preziose, disposte in quattro file di pietre. Una fila: una cornalina, un topazio e uno smeraldo, così la prima fila. 11 La seconda fila: un turchese, uno zaffìro e un berillo. 12 La terza fila: un giacinto, un’agata e una ametista. 13 La quarta fila: un crisolito, un onice e un diaspro. Erano inserite nell’oro mediante i loro castoni. 14 Le pietre corrispondevano ai nomi degli Israeliti: dodici, secondo i loro nomi ed erano incise come i sigilli, ciascuna con il nome corrispondente, secondo le dodici tribù.

Simbologia dell’ametista e uso magico

Le pietre preziose sono nate, per la maggior parte, in seguito alla cristallizzazione magmatica, ossia quando il magma del sottosuolo si raffredda. Scrive Ursula Raatz in Magia e segreti delle pietre preziose:

Ogni tipo di pietra ha una sua vibrazione, che corrisponde al suo processo di formazione e che si manifesta molto chiaramente sia per mezzo del colore che attraverso la sua forma […]. È una vibrazione molto potente, ad altissima frequenza, che però agisce attraverso la sfera spirituale.

ametista
Vittoria di Svezia

Per tale ragione, l’uomo è sempre stato attratto dalla forza delle pietre. Esse venivano utilizzate per curare, evocare e trasmettere. Ogni pietra conserva una propria vibrazione, alla quale l’uomo può accedere semplicemente attraverso il colore. I colori sono frutto della natura e sono in grado di trasmetterne l’unità e l’armonia. Dunque, le pietre permettono di entrare «in contatto con vibrazioni purissime che hanno il potere di ricreare questa armonia nelle nostre vibrazioni fisiche, psichiche e spirituali».

Per comprendere il significato simbolico dell’ametista è necessario analizzare in primis il suo carattere cromatico. Il colore viola deriva dalla mescolanza del rosso e del blu, che rispettivamente simboleggiano la passione e la purificazione. In passato il viola era il colore del potere e del prestigio reale, indossato dai vescovi luterani e cattolici nel Medioevo. Dunque, il viola è un colore regale, che conferisce preziosità alla pietra, prediletta da molte sovrane come Vittoria di Svezia.

Legata al dio Giove, la pietra è utilizzata come portafortuna negli affari, soprattutto durante le cause giudiziarie, poiché è ritenuta portatrice di equità e giudizio. L’ametista è considerata la pietra dei sogni, in quanto, posta sotto il cuscino, aiuta ad eliminare l’insonnia e gli incubi. Inoltre, è impiegata per avere sogni profetici. È la pietra della pace e della spiritualità, utilizzata come veicolo di meditazione. Posta su un altare con una candela bianca, apre all’universo interiore, alla realtà al di là della materia. Oltre ai benefici spirituali e mentali, l’ametista può essere utilizzata per purificare l’ambiente e gli oggetti, ma anche il corpo, mescolando un elisir di ametista con l’acqua. L’ametista è anche una pietra femminile per il suo legame con la luna e con l’acqua.

Gli alberi e le pietre ti insegneranno ciò che non si può imparare da maestri.

Giovannina Molaro

Bibliografia:

R. P. Schweppe, Le pietre curative, Gremese Editore, 2000.

U. K. Raatz, Magia e segreti delle pietre preziose, Edizioni Mediterranee 1990.

Sitografia:

http://www.mineralicristalli.it/propria_pietra.htm