Romeo e Giulietta ospiti a San Lorenzo Maggiore

Romeo e Giulietta al Chiostro di San Lorenzo

Romeo e Giulietta, il classico senza tempo per eccellenza, prende vita in una riscrittura Domenico Maria Corrado, che fa anche da produttore e da regista. Mirata la scelta di alcune delle location che hanno ospitato lo spettacolo, che variano fra i diversi castelli del sud Italia, dal castello baronale di Castellabate al castello del Malconsiglio di Matera, preferendo così ambientazioni in grado di ricostruire per loro stessa natura il contesto.  Principale fra queste, il chiostro di San Lorenzo maggiore, nella zona del centro storico di Napoli.  La prima dello spettacolo, il 28 luglio 2016, ha riscosso tanto successo da prolungare repliche fino a 10, delle quali l’ultima ufficiosa è stata il 3 settembre, ma non ufficiale, in quanto il regista, nel salutare il pubblico, ha annunciato la possibilità di altre due serate, il 16 e il 18 settembre ancora. Fra i punti di forza dello spettacolo, la decisione di  non costruire alcuna complicata scenografia, usufruendo appunto del solo ambiente circostante. Il cortile all’interno del chiostro di San Lorenzo ha permesso agli attori di muoversi abbastanza liberamente senza limitarsi ad  alcun palcoscenico, ma spaziando a volte fra le stesse file del pubblico. Supportati quindi dal sostegno delle luci, curate da Franco Polichetti, gli interpreti hanno dato vita  ad alcuni momenti  di effettiva suggestione, primo fra tutti il corteo funebre alla morte di Giulietta. Meno accattivante risulta la famosa scena di una tenera Giulietta affacciata al balcone della sua stanza che amoreggia con suo Romeo, ma apprezzabile comunque lo sforzo della riscrittura di rendere un’impostazione  del testo lontana dallo stereotipo atavico della tragedia shakespeariana. Ovvero: Romeo e Giulietta sono due adolescenti, che, nel sedicesimo secolo, si innamorano e si desiderano come due  ragazzi della loro età. La freschezza e la semplicità di questa situazione si evince nella simpatica scena del matrimonio, una delle più riuscite dello spettacolo, anche grazie all’esperienza e alla capacità scenica di  Ciro Zangaro, nei panni di Frate Lorenzo, fra i più apprezzabili interpreti del cast. L’intero spettacolo viene presentato proprio come  narrazione, un racconto di Frate Lorenzo, partendo così dalla morte dei due amanti per rivivere  poi  a ritroso tutte le vicende; scelta drammaturgica abbastanza funzionale, utile a sdrammatizzare un testo altrimenti affrontato con la pesantezza che concerne la tragedia e i grandi classici. A questo scopo risulta efficiente anche la costruzione di alcuni dialoghi e personaggi, regina di questi  la nutrice di Giulietta, interpretata con grande simpatia da Francesca Iovine, che da vita ad un personaggio scanzonato che arricchisce la performance con momenti di leggerezza.

romeo e giulietta
Romeo e Giulietta

Elemento valorizzante per il contesto, sono i costumi, molto credibili e dettagliatamente curati dalla costumista Maria Pennacchio. Meno apprezzabile lo sforzo di arricchire lo spettacolo di performance musicali non sempre ben interpretate, portando la recita ad un punto indefinito fra musical e spettacolo teatrale, sebbene l’obbiettivo dichiarato fosse quello di avvicinarsi alla commedia musicale italiana. Piacevoli, a prescindere dalla riuscita della performance, alcuni degli intermezzi musicali composti appositamente per lo spettacolo da Salvatore Vangone, che ha curato la regia musicale riadattando alla rappresentazione anche altri pezzi già editi, di rilevante valore metaforico e sperimentale, data l’evidente  distanza cronologica, ad esempio, fra un Branduardi  del 1996 e una tragedia del  sedicesimo secolo.

Letizia Laezza

Romeo e Giulietta- Chiostro di San Lorenzo- Evento ufficiale