Mandorlo: dal mito greco alla gastronomia

Mandorlo deriva dal latino “amygdalus communis” , anche chiamato “prunus dulcis” ed è una pianta originaria dell’Asia Occidentale, diffusa nelle zone del Mediterraneo e della Grecia.

In questo esplodere della primavera sempre più rigogliosa e prepotente, è facile scorgere lo splendore indescrivibile dei bianco rosati fiori del mandorlo: una poesia che sprigiona la perfezione insita nella Natura festosa e luminosa della bella stagione. Questo albero esercita un fascino straordinario che cattura gli sguardi inebriati ed incantati dinnanzi a tanta bellezza, come se ispirasse maestosità ed una certa riverenza sacra mista alla semplicità di una visione tanto nitida che si erge nei cieli limpidi di questi piacevoli mesi.

Mandorlo
Il mandorlo- Van Gogh

Il mandorlo ha ispirato molte menti creative, basti pensare al capolavoro di Van Gogh, a poesie e scritti del passato ma anche attuali, uno tra tutti: il libro di Simonetta Agnello Horndy  “La Mennulara”, romanzo del 2002, ambientato in Sicilia, terra di mandorli, dove per “mennulara” si intende la raccoglitrice di “mennuli”, cioè mandorle.

Esso simboleggia la natura che rinasce dopo l’inverno; il suo frutto è l’emblema del mistero: il guscio che protegge e cela il seme incarna la saggezza, la fertilità e rievoca un po’ il senso dell’uovo cosmico come nascita primordiale dell’Universo.

In Italia il mandorlo selvatico fu diffuso dai Fenici, mentre il mandorlo domestico sarebbe stato importato in Egitto dall’ Oriente ed è qui che si trova per la prima volta nella tomba di Tutankamon , intorno al 1325 a. C. .

Mandorlo in fiore: la leggenda di Acamante e Fillide

Mandorlo
Fillide ed Acamante

Al mandorlo è legata un’interessante leggenda che narra la storia d’amore tra Acamante e Fillide.
Acamante era un eroe greco, figlio di Fedra e Teseo che, durante il suo viaggio verso Troia, sostò per qualche giorno in Tracia, dove conobbe la principessa Fillide, di cui si innamorò. Nacque tra i due un sentimento profondo, ma Acamante dovette ripartire alla volta di Troia per partecipare alla guerra. Per dieci lunghi anni la fanciulla attese il suo ritorno fino a pensare che l’amato fosse caduto il battaglia, perciò si lasciò morire dal dolore. La dea Atena, commossa da quell’amore struggente, decise di tramutare Fillide in un mandorlo. Quando l’eroe tornò, si recò dove sorgeva l’albero dai fiori bianchi e lo abbracciò con grande amarezza. Si dice che in primavera l’abbraccio dei due amanti sia visibile nella fioritura dei rami, la quale testimonierebbe il sentimento puro ed eterno dei due protagonisti.
I fiori del mandorlo simboleggiano, dunque, anche la speranza (per quanto abbiano una breve durata), la delicatezza e la fragilità.

Mandorlo e liquori caserecci

Con i frutti del mandorlo è possibile realizzare dei liquori molto pregiati e di ottima qualità, oltre a dolci tipici come la pasta di mandorle, caratteristica del sud Italia (Sicilia e Sardegna) e olii impiegati nel campo cosmetico.

Vi proponiamo, a seguire, due ricette casalinghe per fare la crema di liquore o liquore puro alle mandorle, dal gusto molto amabile per i palati più delicati.

Crema di Liquore alla mandorla

Mandorlo
Crema di liquore alla mandorla

Da servire ghiacciata, la crema alla mandorla, è ottima per chiudere una cena.

Ingredienti:

400 grammi di mandorle spellate

1,5 litro di latte intero

1/2 litro di panna fresca

600 ml di alcool 95°

400 grammi di zucchero

Procedimento:

Tritare le mandorle finemente insieme allo zucchero con un frullatore. Passare il tutto in un tegame, aggiungere latte e panna portando ad ebollizione e mescolando finchè le mandorle non vanno sul fondo. Bollire per un minuto. Unire l’alcool e girare, poi lasciare riposare tutta la notte. Con un colino filtrare il liquore e metterlo in bottiglie da tenere in freezer e agitare prima di versare e degustare.

Liquore alle mandorle (dosi per una bottiglia)

Mandorlo
Liquore di mandorle

Ingredienti:

250 gr di mandorle sgusciate

50 cl di alcool a 95°

300 gr di zucchero semolato

30 cl di acqua

1 bastoncino di vaniglia

Procedimento:

In un mortaio pestare bene le mandorle sgusciate fino a ridurle in polvere; metterle insieme all’ alcool in una ciotola ed unire lo zucchero. Con un colino, versare dentro una bottiglia di vetro; aggiungere la vaniglia e lasciare macerare per 30 giorni. Ogni 3-4 giorni agitare il liquido. Dopo il tempo di macerazione, aggiungere l’acqua e lasciare riposare per 15 giorni. Filtrare e travasare in una bottiglia di vetro. Servire a temperatura ambiente. E’ un ottimo digestivo.

Pasqualina Giusto

Bibliografia:  “Incontri con lo Spirito degli Alberi”– Hubert Bosch, Lucilla Satanassi; “La Mennulara”– Simonetta Agnello Horndy (romanzo del 2002).

Sitografia: http://storia-e-mito.webnode.it/products/fillide-e-acamante/