5 miti da sfatare sul corpo umano

Capita spesso di leggere, soprattutto in rete, una serie di bufale riguardanti il corpo umano e le sue caratteristiche, che, purtroppo, tendono a propagarsi a macchia d’olio a causa dell’estrema diffusione dei social network nel nostro quotidiano

  1. È VERO CHE LE UNGHIE CONTINUANO A CRESCERE ANCHE DOPO LA MORTE?

    In molti abbiamo sentito dire, almeno una volta, che le unghie crescono anche dopo la morte. 
    In realtà non è assolutamente così. Questa “crescita” virtuale è dovuta alla disidratazione della cute, che post-mortem tende a ritirarsi, esponendo maggiormente la lamina ungueale, che appare più lunga. L’incapacità di crescita delle unghie dopo la morte è dovuta al fatto che le cellule, non avendo più ossigenazione, tendono a morire, e quindi non secernono le proteine necessarie per la crescita dell’unghia. Studi dimostrano che le cellule implicate nella crescita della lamina ungueale interrompono per sempre la loro attività circa 12 ore dopo la morte, tempo non sufficiente per una crescita adeguata, in quanto è stato calcolato che la loro lunghezza aumenta di circa 0.1 mm al giorno.

  2. È VERO CHE TAGLIARE I CAPELLI LI FA CRESCERE PIÙ IN FRETTA?

    Nemmeno questo è vero. Non c’è nessuna prova che dimostri una stimolazione nella crescita del fusto pilifero dopo che questi è stato accorciato. Questo perché l’unica parte del capello coinvolta nel suo sviluppo e nella sua crescita è il follicolo pilifero, che si trova all’interno della cute del capo.
    Nel corpo umano i capelli di solito crescono alla velocità di 1 cm al mese.

  3. È VERO CHE USIAMO SOLO IL 10% DEL NOSTRO CERVELLO?come_funziona_cervello

    Nemmeno questo è esattamente vero. Questa bufala è nata dalle dichiarazioni dello psicologo William James, secondo il quale sfruttiamo solo una piccola parte delle nostre capacità cognitive. Ma che senso avrebbe, da un punto di vista evolutivo, avere un surplus di neuroni inutilizzati?
    Le tecniche di imaging cerebrale hanno confutato le sue teorie, dimostrando che perfino nell’attività che reputiamo più semplice, ossia dormire, sono attive numerosissime aree cerebrali. Se vogliamo parlare invece di una questione quantitativa allora la teoria dello psicologo inizia ad avere più senso, in quanto i neuroni rappresentano poco più del 10% delle cellule dell’encefalo del corpo umano. Il restante 90% è formato infatti da cellule gliali, che hanno il compito di fornire nutrimento, struttura, protezione, e di riparare eventuali lesioni neuronali, andando in mitosi.

  4. E’ vero che possediamo solo 5 sensi?

    In realtà ne abbiamo molti di più! Possediamo il senso dell’equilibrio grazie all’apparato vestibolare, che si trova nell’orecchio interno, che tramite strutture chiamate otoliti, cioè aggregati di carbonato di calcio, che recepiscono variazioni nell’endolinfa, ci permette di restare in equilibrio. Un altro senso è la propriocezione, che ci permette di valutare la posizione del corpo, adattando di conseguenza la tensione dei muscoli e la posizione articolare.

  5.  E’ vero che scrocchiare le dita causa l’artrite?

    Sembra assurdo, ma un medico americano, un tale Donald Unger, ha messo in gioco la sua salute per confutare questa bufala, facendo scrocchiare per 60 anni, le dita della sua mano sinistra. Per questo motivo è arrivato a vincere il premio Ig Nobel nel 2009 per la Medicina (ovvero una parodia del premio Nobel). Ad ogni modo il suo esperimento è stato avvalorato anche da una ricerca del 2011, che ha analizzato le radiografie alla mano di 215 persone dai 50 agli 89 anni confrontando le articolazioni di chi si scrocchiava regolarmente le dita con quelle di chi non lo faceva. Le conclusioni sono state che questa abitudine non causava osteoartrite alla mano, a prescindere dalla durata e dalla frequenza.

 

Christian Nardelli