Intervista all’On. Impegno: “legalizziamo la cannabis”

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Leonardo Impegno

Leonardo Impegno, classe 1974 e con una attività politica iniziata da giovanissimo, durante gli anni del liceo. Avvocato e giornalista, dal 2013 deputato tra le fila del PD. Nella sua carriera si possono annoverare diverse iniziative tra cui “Tariffa Italia”, disegno di legge volto a contrastare il caro RC Auto nel Mezzogiorno.
Nel 2015, assieme ad altri 292 parlamentari, l’On. Impegno ha firmato la proposta di legge per la liberalizzazione della cannabis: non solo, quindi, esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo si sono espressi a favore di una legge che regoli il consumo legale di cannabis, ma anche i parlamentari.

Noi de La Cooltura siamo riusciti a raggiungere l’On. Impegno e a porgli qualche domanda proprio su questa iniziativa che rappresenterebbe una rivoluzione per l’Italia.

1) Anzitutto On. Impegno, la ringraziamo per il tempo che ci sta gentilmente concedendo. In quest’ultimo periodo si è parlato molto di cannabis – ricordiamo ad esempio il videomessaggio di Roberto Saviano lanciato qualche giorno fa – e finalmente anche il Parlamento sembra pronto a discuterne. Nel dettaglio, però, in cosa consiste la vostra proposta di legge?

La proposta di legge rappresenta un punto di svolta, poiché legalizza la piccola produzione di cannabis e l’uso di cannabinoidi ad uso ricreativo, il senso della proposta è duplice: evitare che circolino cannabinoidi pericolosi per la salute dei consumatori e concentrare le risorse dello Stato su due fronti, il contrasto allo spaccio di droghe pesanti e il sostegno al cura della tossicodipendenza.

2) Lo Stato detiene il monopolio di molti prodotti consumati abitualmente dagli italiani. La stessa cosa varrà anche per la cannabis? l’approvazione di tale legge riuscirebbe a mettere in ginocchio una volta per tutte buona parte della criminalità organizzata o l’impatto, anche in questo caso, sarà quasi nullo?

Io credo che questa legge darà ottimi risultati, oltre che alle casse dello Stato, soprattutto nella lotta alla criminalità, impoverire le mafie è l’unica via per contrastarle, non a caso Giovanni Falcone basò il suo contrasto alle mafie sul motto “follow the money”. Il monopolio di Stato è uno strumento di garanzia per i consumatori e questa proposta di legge va in questa direzione, considerare i cannibinoidi alla stregua della nicotina e dell’alcol è l’itento del processo di legalizzazione.

cannabis3) L’Italia aspetta ormai da anni una normativa sull’utilizzo legale della cannabis. Negli ultimi anni il dibattito al riguardo è stato molto vivace ma può chiarirci quali sono le reali difficoltà per l’approvazione di una legge simile? Perché si è dovuto aspettare così tanto prima che se ne parlasse apertamente in Parlamento?

Cosa stiamo aspettando per regolamentare la prostituzione? L’Italia è un paese in cui hanno troppo spesso prevalso ideologie ed ipocrisie, il proibizionismo è una posizione di principio (“lo Stato non può vendere prodotti potenzialmente nocivi”) e i proibizionisti che hanno partecipato al governo di questo paese non si arrendono davanti all’evidenza, quest’anno la direzione nazionale antimafia è riuscita a scuotere l’opinione pubblica, sostenendo che la lotta alle droghe leggere era un inutile spreco di risorse, ma è noto che battaglie ideologiche sono le più difficili. Poi magari il mantenimento dello status quo faceva anche comodo a qualcuno, chissà…

4) Tra i firmatari della proposta di legge possiamo notare deputati e senatori di diverse fazioni politiche, uniti per un unico scopo: la legalizzazione della cannabis. Secondo lei, On. Impegno, la creazione di questo intergruppo (vediamo, ad esempio, la presenza di alcuni parlamentari del M5S, membri, dunque, dell’opposizione) può essere un vantaggio o uno svantaggio per l’approvazione di una possibile legge sulla cannabis?

Questo non è l’unico intergruppo di cui faccio parte e credo che la collaborazione tra i parlamentari su specifici temi è un metodo di lavoro molto utile, gli intergruppi possoo servire a ridurre l’ostruzionismo parlamentare, tuttavia l’intergruppo da solo non riesce a risolvere le dinamiche di un parlamento in cui è presente una maggioranza di Governo: detto più semplicemente, anche questa legge dovrà vedere il raggiungimento di un equilibrio interno alla maggioranza di Governo, magari marginalizzando qualche parlamentare ‘estremista’.

cannabis5) Cambiamo argomento: il caro RC Auto, una vera piaga per gli automobilisti meridionali. Grazie a lei e alla sua “Tariffa Italia”, però, possiamo tirare tutti un sospiro di sollievo, perlomeno i conducenti virtuosi; con il DDL Guidi, infatti, c’è stata una sostanziale interruzione degli squilibri nel mercato assicurativo. È venuta meno, quindi, una pesante discriminazione a carico degli automobilisti del Mezzogiorno. Cosa l’ha portata, però, a battersi per il caro RC Auto? Aumenteranno, secondo lei, i veicoli assicurati o nel Sud Italia molte auto resteranno comunque scoperte nonostante il grosso vantaggio ottenuto?

La butto lì: non sono convinto che alla fine del processo di riforma le compagnie assicurative guadagneranno di meno… le auto non assicurate sono troppe e il mercato dell’auto è molto frenato dal caro RC Auto, abbassando i costi delle singole polizze sono sicuro che aumenteranno i veicoli assicurati. Mi fa piacere questa domanda perché ho speso oltre due anni in una campagna parlamentare estenuante, ma ho scelto di occuparmi di RC Auto perché è il tipico campo in cui i cittadini onesti del sud subiscono una ingiusta discriminazione.

6) Parliamo di due argomenti dolenti per l’attuale Governo: la legge di Stabilità e il Sud Italia. Lei crede che con l’era Renzi finalmente per il Sud verrà fatto qualcosa? In molti hanno criticato la legge di Stabilità proprio, tra le altre cose, per una trattazione marginale del Mezzogiorno, a differenza di quanto affermato dai principali esponenti del PD sui quotidiani nazionali. Può darci una sua visione di quanto sta accadendo e di cosa accadrà per il futuro? Per il Sud c’è davvero una speranza o la celebre “Questione meridionale” è destinata a durare in eterno?

Ho detto in più occasioni che la tesi del “primo tempo” (i primi due anni) del Governo Renzi “quello che fa bene all’Italia fa ancora più bene al sud” è insufficiente a risolvere i problemi del Mezzogiorno e l’impostazione iniziale della legge di stabilità mi sembrava abbastanza schiacciata su questa tesi, tuttavia sono convinto che il lavoro parlamentare poterà qualche discriminazione positiva per il sud. Il meridione però deve cominciare ad aiutarsi da solo: spero davvero che i presidenti di regione del Sud (tutti del PD) riescano a lavorare insieme, perché una parte importante delle risorse necessarie a risolvere i problemi del meridione sono già arrivate al Sud, e continuano ad arrivare, ma sono state spese male. cannabis cannabis cannabis

Maria Stella Rossi

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