Levi’s e One Hit Wonders: prima parte

Premessa

Levi's

I one-hit wonders sono quegli artisti che raggiungono la celebrità con un singolo brano, non riuscendo a replicarne il successo. A tale fenomeno assoceremo quello delle pubblicità Levi’s. La famosa marca di abbigliamento, grazie ad una oculata strategia di marketing visivo, ha appunto contribuito a determinare la popolarità di innumerevoli brani.

Se negli anni ’80 si preferiva ricorrere alla tradizione musicale, attingendo a piene mani da rock ‘n’ roll, blues e punk-rock, negli anni ’90 si comincia a ricercare suoni maggiormente consoni all’evolversi dei tempi. Così musicisti misconosciuti si ritrovano a dominare le classifiche di tutta Europa, creando un caso mediatico senza precedenti. Il merito è anche degli spot: vere e proprie intuizioni artistiche che puntano molto sul rovesciamento delle convenzioni proprie dell’opinione pubblica e sullo sbalordimento del fruitore medio. Dunque intraprendiamo questo viaggio in due parti alla riscoperta di piccoli classici partendo da…

Stiltskin – “Inside” (Levi’s “Creek”, 1994)

Pezzo post-grunge scozzese che deve il suo successo principalmente all’inconfondibile e caratteristico riff distorto che irrompe pochi secondi dopo l’inizio del brano, dal momento che risulta essere l’unico sample presente nello spot Levi’s che lo avrebbe reso celebre. Il resto della canzone rispetta il classico schema grunge dei primi anni ’90: strofe lente che si alternano ad un inciso rabbioso, quasi urlato; voce sofferente che non ha nulla da invidiare a quella dei colleghi statunitensi e testo criptico, al limite dell’allegoria. Insomma, tutto ciò che occorre per assaporare un fugace successo e assurgere allo status di cult band.

Ciò di cui forse sembrava lecito stupirsi era che il brano raggiungesse un riscontro di tale portata, dal momento che riesce a ottenere ottimi piazzamenti in tutta Europa, in particolare un N.1 in Inghilterra. Anche in Italia raggiunge la top 10, precisamente la posizione N.7, fatto insolito per un pezzo dalle simili sonorità.

Freak Power – “Turn On, Tune In, Cop Out” (Levi’s “Taxi“, 1995)

Suadente e accattivante pezzo dance dalle sfumature jazz e funk. Si affaccia timidamente nella classifica inglese all’epoca del suo primo rilascio, nel 1993. Ottiene popolarità solo due anni dopo, con il suo utilizzo all’interno di uno spot Levi’s dominato da atmosfere pulp  e con un finale a sorpresa. Non si tratta però di un One-hit Wonder vero e proprio, poiché  dietro al progetto Freak Power si nasconde Norman Cook, eclettico dj inglese che pochi anni dopo diventerà famoso in tutto il mondo con il nome di Fatboy Slim.

Cook non è nuovo alla sperimentazione e alla versatilità: nasce professionalmente negli anni ’80 come batterista della band indie pop degli Housemartins per poi ottenere effimera gloria nel 1990 con il gruppo dub dei Beats International e infine affacciarsi, nel 1995, al mondo della techno-house con i Pizzaman.

Biosphere – “Novelty Waves” (Levi’s “Drugstore“, 1995)

Pezzo ambient ipnotico, di ardua ricezione, evidentemente non concepito per essere diffuso in un contesto mainstream. Viene inserito in uno spot Levi’s, onirico, dalle tinte fortemente noir, diretto da Michel Gondry, autore di una geniale rielaborazione di una celebre barzelletta goliardica. Il brano passa quasi inosservato nelle classifiche inglesi, dove non riesce a raggiungere la top 40, mentre in Italia,  in quel periodo particolarmente avvezza alle sonorità elettroniche, raggiunge la posizione N.8.

Per questa settimana è tutto, alla prossima con la seconda parte!

Alfredo Gabriele Galassi 

http://fashionsoundtrack.com/2013/09/25/levis-music-history/

http://http://www.clashmusic.com/feature/jean-spirit

)http://it.wikipedia.org/wiki/Levi_Strauss_(azienda)