Iron Man 3: la differenza tra il film e il fumetto

Nel 2008 appare sul grande schermo il primo lungometraggio della trilogia di Iron Man, che dà inizio al ciclo del Marvel Cinematic Universe, riportando al cinema il carismatico Tony Stark.

Per gli appassionati del fumetto,  i primi due capitoli risultano essere un buon compromesso tra la storie cartacee e le pretese registiche dei Marvel Studios. Quando si parla del terzo capitolo però, anche il meno esigente dei fans storce il naso.

Il Mandarino

Il primo esempio di tradimento, nonchè il più eclatante, si ha nella rappresentazione del personaggio del Mandarino, storico rivale di Iron Man, che diviene un qualcosa di completamente diverso dalla sua controparte cartacea. Nel suo caso non si ha un cambiamento sottile riguardante magari le origini del personaggio in questione, ma una modifica radicale che investe lo spessore e l’importanza dello stesso all’interno dell’opera.

Analizzando la figura del Mandarino in Iron Man 3, si può notare quanto essa sia banale ed a tratti comica rispetto alla versione cartacea. Egli passa infatti dall’essere un carismatico capo di stato ad un attore che fa soltanto le veci dell’antagonista vero e proprio, venendo derubato di ogni sua qualità e privato anche dei poteri mistici conferitigli dai dieci anelli. La scelta dell’attore,in questo caso Ben Kingsley, era un buon punto di partenza,ma il regista pare non aver messo a frutto tutte le potenzialità e le grandi capacità di quest’uomo. Abbiamo visto così, proiettata sul grande schermo, l’immagine di un Mandarino storpiato rispetto all’icona ben impressa dagli amatori dello storico fumetto, ma che,  ciononostante riesce comunque a prendere parte alla pellicola in maniera imprescindibilmente rilevante.

Iron Man
Ben Kingsley nei panni del Mandarino

Extremis

Extremis ci viene presentato in Iron Man 3 per ciò che è: un virus tecnorganico in grado di far sviluppare nuove abilità al corpo umano. Sebbene la minaccia affrontata da Stark resti fedele all’opera originale vi sono però delle differenze che non si possono tralasciare. Ad esempio il nemico principale, Aldrich Killian, ci viene presentato come uno scienziato che sta lavorando al progetto Extremis, con la differenza che nell’opera cartacea Killian viene trovato morto suicida, mentre su pellicola scopriamo che oltre ad aver assunto il tecnovirus è egli stesso il vero Mandarino.  Un’altra differenza sostanziale è che Iron Man nel fumetto per contrastare la minaccia, assume una variante modificata del virus mentre nel filmsi limita a bilanciare la formula del siero, lasciando un enorme interrogativo sul futuro dell’arma.

Iron Man 3: un “godibile” tradimento

Sebbene il terzo capitolo stand-alone di Iron Man presenti delle differenze sostanziali con l’opera cartacea, lo spettatore disinteressato può comunque godere di un film ricco d’azione e dotato di una trama avvincente senza uscire dalla sala troppo deluso. Ovviamente un pubblico più esigente lo riterrà un film reso male quasi quanto quelli di Thor. I fans più accaniti non potranno invece perdonare il tipo di tradimento in esso perpetrato: quando infatti personaggi ed avvenimenti fondamentali, costitutivi per la stessa formazione del protagonista, vengono in tal modo stravolti non si può parlare di semplici espedienti narrativi ma di veri e propri tradimenti dello spirito originario di un’opera.

Luigi Merola