Ginevra di Strassoldo, il fantasma di Villalta

Nelle notti di plenilunio, nel castello di Villalta, è possibile udire i lamenti di una donna, Ginevra. Ma chi è questa fanciulla? Qual è la sua storia?

Un racconto d’amore friulano 

In questo breve ed intenso percorso alla scoperta delle leggende più intriganti d’Italia, spesso ci siamo imbattuti in miti e racconti antichi riguardanti giovani e sfortunati amanti. Se pur simili alla base, ognuno di questi racconti trattati ci ha fatto cogliere spunti di riflessioni e insegnamenti diversi.

Quest’oggi inizieremo ad occuparci delle leggende legate alla regione del Friuli Venezia Giulia e – anche in questo caso – il racconto scelto riguarderà una storia d’amore sbocciata tra due giovani, Ginevra di Strassoldo e Odorico di Villalta.

Ginevra di Strassoldo e Odorico di Villalta

Ginevra, figlia del signore di Strassoldo, sin dalla più tenera età era stata promessa in sposa a Federico di Cuccagna, un nobile legato al patriarca di Aquileia. Non appena i due giovani sarebbero divenuti più grandi, il matrimonio e l’unione delle due rispettive famiglie si sarebbe celebrato il prima possibile.

Gli anni passarono e con essi anche i desideri di Ginevra mutarono. In cuor suo sentiva di non poter diventare la sposa di Federico; non da quando aveva compreso che il suo cuore apparteneva ad un altro, al conte Odorico di Villalta. I due si conobbero ad un ballo e fu subito amore folle.  

GinevraGinevra di certo non voleva spezzare l’accordo tra suo padre e i Cuccagna. Non desiderava affatto disobbedire al suo amato padre, ma ormai aveva compreso che l’amore era ben altro di un semplice accordo privo di sentimenti.

Così, non appena ne ebbe l’occasione, aprì il suo cuore al padre. L’uomo ascoltò la figlia e provando per lei un bene sconfinato, decise di rompere il patto con i Cuccagna e di acconsentire così al matrimonio con il conte Odorico di Villalta.

Era il 1344 quando venne celebrata nel castello di Strassoldo l’unione dei due giovani innamorati. Dopo le nozze, Odorico partì per tornare nel suo castello di Villalta, aspettando che la sua amata sposa arrivasse quanto prima per poter iniziare così un nuovo capitolo della loro vita. Ginevra, trepidante, preparò assieme alle sue domestiche i bagagli, organizzò il viaggio e partì anche lei per Villalta. Sfortunatamente, al suo arrivo ad aspettarla vi era una amara sorpresa; per Federico di Cuccagna il matrimonio tra la sua promessa e Odorico era stato un affronto intollerabile. Così, dalla rabbia e il dolore, aveva posto sotto assedio il castello e cacciato Odorico dalla rocca. Oltre a ciò desiderava riprendersi a tutti i costi la bellissima Ginevra, poiché solo a lui spettava l’amore della giovane fanciulla. Ma l’amore non è un sentimento che può esser forzato, proprio per questo, non appena giunse al cospetto di Federico, Ginevra si tramutò in una splendida statua di marmo.Ginevra

Odorico, non appena seppe del rapimento, radunò un manipolo di cavalieri e di uomini a lui fedeli che prontamente lo aiutarono a riprendersi il castello. Una volta entrato nella rocca, dopo aver sconfitto le difese di Federico, decise di andare a cercarlo; una volta trovato non perse tempo e lo uccise. Dopo essersi fatto finalmente giustizia, il giovane si mise alla ricerca di Ginevra. Controllò tutte le stanze del castello, ma non trovò nulla. Alla fine, giunse in cima a una delle torri e fu proprio lì che vide la statua di marmo. Si avvicinò lentamente e iniziò a scrutarla: era bellissima, tanto quanto la sua amata. Ben presto capì che non vi era una semplice somiglianza tra le due: era proprio la sua Ginevra. Sconvolto e addolorato, crollò piangendo ai piedi della statua. Nel pieno del suo dolore, ecco che il freddo marmo iniziò ad animarsi e la bella fanciulla riprese le sue fattezze umane.

Ginevra e Odorico non erano mai stati così felici; ma la loro felicità non era destinata a durare in eterno. Molto presto Odorico partì per andare in guerra e Ginevra rimase ad attenderlo nelle mura del castello. Il giovane non fece mai più ritorno e la dolce fanciulla non smise mai di aspettarlo.

Il fantasma di Ginevra

Nelle notti di plenilunio si narra che Ginevra vaghi ancora nel castello di Villalta. Molti affermano di aver udito anche i suoi disperati lamenti causati dalla perdita del suo unico e vero amore.

Nonostante tutto, l’amore è un qualcosa che molto spesso va ben oltre la vita terrena. Un amore puro e profondo non può esser di certo ostacolato da un destino crudele; Ginevra di Strassoldo ce l’ha ampiamente dimostrato.

Ginevra Castello

Luna Scotti

Sitografia

http://www.friulani.net/web/db/ginevra-e-odorico/