I rettili come pet domestici e animali da compagnia

I rettili, come i serpenti e affini, sono sempre stati ritenuti viscidi e striscianti. Per fortuna, grazie all’interesse di numerosi appassionati si è fatta luce su questi splendidi animali, arrivando anche ad allevarli nelle nostre case come animali da compagnia, domestici o “pet”. Si è arrivati anche a produrre numerose mutazioni di colore.

Si premette che la stabulazione di queste specie deve essere rigorosa per evitare spiacevoli incidenti e soprattutto bisogna ricordare la regola del “one snake one cageper cui in un unico terrario va ospitato un unico rettile o un gruppo se è una specie sociale al fine di evitare cannibalismo. Inoltre essi come tutte i rettili, non devono subire eccessive manipolazioni per evitare stress inutili.

Rettili domestici da compagnia: non solo serpenti

Osserviamo che non sono solo i serpenti a destare interesse ma anche lucertole, gechi e altri rettili. Pertanto essi posso essere annoverati fra i nuovi animali da compagnia. Osserviamo quali sono le principali specie allevate.

Il drago barbuto

drago barbuto
drago barbuto

Fra le varie specie di rettili australiani, il Drago Barbuto (Pogona Vitticeps) è senza alcun dubbio la più allevata e famosa.

Di origini australiane, è un animale deserticolo pertanto il terrario in cui verrà ospitata, oltre di dimensioni giuste per ospitare un singolo animale adulto (dimensioni minime per un adulto sono di 100 x 60 x 40), dovrà essere riscaldato così da avere due zone a differenti temperature: una calda con una temperatura fra i 40-45° permessa da uno spot riscaldante; una fredda dove l’animale potrà rifugiarsi. Inoltre, essendo rettili che calcificano grazie alle radiazioni, sarà necessario aggiungere una lampada UVB nella zona calda per permettere questo processo.

Per quanto concerne l’alimentazione essa dovrà essere mista, comprendendo a giorni alterni insetti e verdure. Per quanto riguarda le verdure, si può affermare che i misti di verdure che si trovano in commercio sono ottimi, ovviamente da integrare con erbe di campo e fiori privi di diserbanti.

Il discorso insetti è più complesso in quanto sono vari i tipi di insetti in commercio e devono essere somministrati in base all’età, sesso ed esigenze dell’animale:

  • Grilli (Acheta domesticus);
  • blatte;
  • camole del miele (molto grasse quindi come “spuntino” di tanto in tanto);
  • cavallette Migratorie-

Importante ricordare che questi rettili non necessitano di acqua presente in terrario per due ragioni:

  1. assumono l’acqua per il loro organismo dagli alimenti ingeriti;
  2. l’aumento di umidità per questi rettili deserticoli causa l’insorgenza di patologie.

Geco leopardino

geco leopardino
geco leopardino

Il Geco Leopardino (Eublepharis Macularius) è un geco terricolo originario delle zone desertiche asiatiche.

Esso, di abitudini notturne, necessita di un teca di modeste dimensioni (per un esemplare adulto una 40x 50×40) riscaldata da un cavetto riscaldante. Lo spot riscaldante risulterebbe inutile, essendo animali che sbucano fuori dalle tane solo al momento dello spegnimento delle luci. La teca pertanto avrà tale riscaldamento sui suoi 3/4 di superfice e sia nella zona calda che nella zona fredda sarà necessario porre delle tane così che gii rettili possano scegliere se riposare in una o nell’altra.

La loro alimentazione è prettamente insettivora pertanto sarà necessario somministrare, in base sempre ad età e grandezza dei rettili, prede vive e delle giuste dimensioni nonché spolverate da un velo di calcio in polvere così da reintegrare il calcio nel rettile. Sempre a disposizione una ciotolina con l’acqua che permette anche di mantenere un giusto apporto di umidità nella teca.

Come accennato all’inizio, di alcuni rettili sono state selezionate numerose mutazioni di colore e forma, definite “morph“. Fra le più famose ricordiamo: raptor, patternless, albino, choccolate e stripe.

rettili
Alcuni meravigliosi morph del geco leopardino

Serpenti da compagnia come rettili domestici

Ciò che affascina di più nel mondo dell’erpetologia sono i serpenti. Vediamo allora in breve le necessità di due delle specie più comuni nelle nostre case.

Pitone reale

Il Pitone Reale (Python Regius) ha origini africane ed è fra uno dei serpenti più conosciuti e allevati nel mondo.

Un esemplare adulto (in particolar modo le femmine) raggiunge modeste dimensioni pertanto una teca di dimensioni 80x60x20 con un buon sistema di aerazione, un impianto di riscaldamento tramite cavetto su metà della teca, una vasca d’acqua che permette all’animale di immergersi e di mantenere l’umidità costante e due tane nella zona calda e fredda è la sistemazione perfetta per questi silenziosi rettili predatori.

L’alimentazione dei serpenti è a base di topi, ratti e pulcini e circa tale aspetto bisogna spendere qualche parola in più. Da sempre nel mondo degli appassionati si discute se sia meglio nutrire i propri rettili con prede vive o morte (si parla di congelato o pre-killed). Spesso si tende a generalizzare, ma bisogna sempre tener presente il carattere dei singoli serpenti, in quanto alcuni potrebbero accettare tranquillamente un animale già morto posto davanti rispetto ad altri che preferiscono cacciare la propria preda.

rettili
Pitone scarnificato dal topo che doveva essere il suo pasto

Nel caso si opti per nutrire i propri rettili con prede vive si deve sempre tenere sotto controllo il pasto in quanto la vittima può diventare il carnefice in presenza di serpenti molto  timidi con risultati sconvolgenti quali l’uccisione del serpente da parte del topo.

Così come per il geco leopardino, anche per il Pitone Reale sono stati selezionati numerosissimi morph dalle combinazioni più stravanganti come riportato nelle immagini.

rettili
Pitone con morph Pied

Il serpente del grano

Pantherophis Guttatus
Pantherophis Guttatus

Il serpente del grano (Pantherophis Guttatus) proviene dagli Stati Uniti dal Nord al Sud; prende il suo nome perchè è ben accolto dagli agricoltori in quanto si nutre di piccoli roditori che insidiano la raccolta dei cereali.

Sebbene necessiti di teche più piccole rispetto al Pitone Reale, la stabulazione sarà pressochè la stessa con la stessa attenzione per i parametri di temperatura e umidità, fondamentali per una corretta digestione e muta dei nostri rettili. L’alimentazione del serpente del grano prevede topi, pinkies (topi appena nati) fino a ratti di non eccessive dimensioni, quindi massimo fino ai 100 grammi. Anche del Pantherophis si hanno numerosi morph.

serpente del grano
A sinistra; Morph “Dilute Anery Bloodred”; a destra: Morph “Ultramel Blood”

Stefano Capodanno