Ultron: l’analisi del personaggio del fumetto Marvel

Ultron è, nei fumetti Marvel, un potente androide, tra i più acerrimi nemici degli Avengers, oltre che villain particolarmente apprezzato. Progettato con gli stessi tracciati cerebrali del dottor Hank Pym (meglio noto come Ant Man), egli sviluppa con il tempo un odio incondizionato verso il suo creatore e, attraverso i propri poteri, si libera dal giogo umano divenendo uno dei più temibili, nonchè longevi, nemici degli Avengers, dal momento che la sua prima apparizione risale al 1968, ad opera di Roy Thomas e John Buscema.

Androide (dal greco ἀνδρός-οειδής “simile ad uomo) assolutamente senziente subisce inoltre diverse trasformazioni con il passare degli anni – e ovviamente delle storie editoriali – , nutrendo un forte disgusto verso la razza umana ma infatuandosi di Janet Van Dyke (Wasp), moglie del dottor Pym.

L’eredità di Asimov

<<Un robot non può recare danno agli esseri Umani, né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, gli esseri Umani ricevano danno>> [Prima Legge della Robotica, Isaac Asimov]

In base a tali premesse riemerge naturalmente una questione già aperta dalle opere di Isaac Asimov: può un androide, un robot, una creazione di valvole e circuiti provare sentimenti come un vero umano?

Coloro che non hanno mai letto nulla del suddetto scrittore avranno però sicuramente avuto a che fare con cult tratti dalle sue opere come “L’Uomo Bicentenario” o “Io, robot“, pellicole che approfondiscono l’improbabile rapporto tra un robot e le emozioni, spesso scaturite da un forte legame con l’essere umano.

Tale tematica viene spesso a galla anche nel mondo dei fumetti, in cui gli esempi sono davvero numerosi. Secondo alcuni, l’apice in tal senso è raggiunto nella celebre scena in cui la Visione (altro membro degli Avengers, nonchè creazione dello stesso Ultron), si abbandona al pianto, contornato dalla famosissima didascalia “Even an android can cry” .

Un breve sguardo alla versioni di Ultron più celebri

Di seguito alcune delle più note versioni del villain cibernetico:

  • Ultron 1.0
Ultron
La primissima apparizione

Siamo nel 1968, sulle pagine della prima serie degli Avengers #54. Per quanto esteticamente possa sembrare tutt’altro che minaccioso, lo stesso Pym rimane sotto shock quando l’androide lo chiama “papà“.

  • Ultron 5
  • Ultron
    Ultron 5

    La più nota, nonchè la prima forma umanoide di Ultron. La testa, che accenna quasi un ghigno malefico, sarà il “trademark” del personaggio, rimanendo invariata per quasi tutte le sue apparizioni. Oltretutto, egli assume anche forza e resistenza sovraumane e la capacità di ipnotizzare esseri umani.

    • Annihilation Conquest
    Ultron
    L’immagine di copertina della miniserie Annihilation Conquest

    Nel crossover cosmico “Annihilation Conquest”, egli porta la sua sete di potere a livelli superiori, scatenando una guerra sul pianeta Kree a capo dei Phalanx.

    • Ultron/Jocasta (I Potenti Vendicatori)
    Ultron
    La “nuovissima” Ultron nelle pagine dei Potenti Vendicatori

    In seguito agli eventi di Secret Invasion, un nuovissimo team di Vendicatori, capitanato da Iron Man, si scontra con una versione più “sexy” del villain: Frank Cho mette in scena Ultron con le sembianze di Wasp e un potere tale da dare filo da torcere persino a Sentry. Siamo nel Maggio del 2007.

    •  Age Of Ultron (Comics)

    Ultron
    Age Of Ultron: la copertina del volume 1

    La famosissima variant cover che mostra un Ultron trionfante sul supergruppo degli Avengers.

    • Age Of Ultron (Film) 
    Ultron
    Ultron nella sua versione cinematografica

    Ed ecco infine la versione cinematografica del villain. Da notare che il design riflette vagamente quello delle armature di Iron Man, il quale, nella pellicola, si vocifera esserne il creatore, a differenza della versione a fumetti.

    Per Concludere

    La pecurialità di Ultron è quindi la sua “personalità” spietata in bilico tra una fredda e calcolatrice razionalità criminale e ad un’imperturbabile verve da conquistatore, carburata dal suo odio per l’essere umano. Nonostante le sue numerosissime trasformazioni all’interno degli albi a fumetti, egli sembra non stancare mai ed essere sempre uno dei villain più amati.

    Gioacchino D’Antò

    Sitografia

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