Storia dell’ora legale e l’importanza del tempo nella società

L’importanza del tempo nella società

Il tempo, e più in particolare la sua misurazione, ha sempre avuto un ruolo fondamentale nel corso della storia dell’uomo. L’uomo primitivo divideva il tempo in base all’osservazione degli eventi astronomici, come il sorgere e calare del Sole, il completamento del ciclo lunare in 28 giorni (da cui nacque il termine mese, dal sanscrito -mâs- e greco -men, mens- che significa Luna). I primi strumenti per misurare il tempo furono lo gnomone e la meridiana, che grazie ad un’asta verticale proiettavano l’ombra del sole su un piano graduato e permettevano di avere una visione approssimativa del tempo giornaliero. Altri strumenti per misurare il tempo, paragonabili ai moderni cronografi, erano le clessidre a sabbia o vasi riempiti d’acqua con un buco posto in basso che, svuotandosi, riempivano un recipiente posto in basso con tacche graduate, come usavano gli Egiziani.

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Astrarium, modello costruito in base ai dati lasciati da Giovanni Dondi

I primi orologi meccanici furono inventati verso il 1200 d.C. in Europa, oltre a complessi marchingegni come l’Astrarium di Giovanni Dondi, creato nel 1300, che segnava la posizione della Luna e dei pianeti allora conosciuti (ma congegni simili erano pure in uso in popolazioni sudamericane come i Maya). Misterioso ed affascinante è invece il ritrovamento di un antico computer, il macchinario di Antikitera, un calcolatore astronomico datato al 50 a.C..

Di grande utilità alla creazione di sistemi di misura del tempo è sicuramente stata la ricerca monastica nel Medioevo. Lo scopo in questo caso era principalmente quello di sincronizzare il tempo delle preghiere con il suono delle campane: il termine clock usato nell’espressione inglese che segue l’indicazione dell’ora “o’ clock” deriva dal medioevale “clocca” e significa campana.

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Il macchinario di Antichitera

Questi antichi orologi erano tutti molto imprecisi e abbisognavano di essere regolati ogni giorno a mezzogiorno, quando il Sole non fa ombra. L’addetto a questo compito si chiamava temperatore, mestiere che fu esercitato fino al tardo 1800!

Ed è proprio in quel secolo che si assistette alla vera rivoluzione della misura del tempo, in coincidenza con la Prima Rivoluzione Industriale, quando l’uomo cominciò ad abbandonare i campi, regolati dalla tollerante legge del Sole, diventando un operaio il cui reddito veniva misurato in base alle ore di lavoro, partorendo il concetto de “il tempo è denaro”.

L’invenzione dell’ora legale

Proprio seguendo questa logica che un grande pioniere dell’era contemporanea come Benjamin Franklin (scienziato, genio illuminato e politico statunitense) pubblicò l’idea, sul quotidiano francese Journal de Paris, di mettere le lancette di un’ora avanti nel periodo che seguiva l’equinozio di primavera, quando le ore del giorno cominciano gradualmente ad allungarsi fino al picco del 21 giugno, solstizio d’estate.

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Ritratto di Benjamin Franklin nella nuova banconota da 100 dollari

Nei paesi dell’Unione europea l’ora legale inizia l’ultima domenica di marzo e termina l’ultima domenica di ottobre. Le riflessioni di Franklin si basavano sul principio di risparmiare energia ma non trovarono subito seguito. Ai tempi infatti l’illuminazione elettrica non esisteva ancora e il risparmio si sarebbe applicato solo sulle energie allora disponibili, come l’olio e il gas (Napoli ebbe il primato in Italia come prima città illuminata a gas).

Fu durante la Prima Guerra Mondiale che la Camera dei Comuni di Londra decise di adottare il British Summer Time, ovvero l’ora legale. Molti paesi imitarono la Gran Bretagna in quanto in tempo di guerra il risparmio energetico era una priorità.

Si è stimato che “tra il 2004 ed il 2007 l’adozione dell’ora legale ha consentito un risparmio di oltre 2,5 miliardi di kilowattora, per un controvalore di 300 milioni di euro. Il risparmio per il solo 2007 è stato di 645,2 milioni di kWh, mentre per il periodo compreso tra il 2004 ed il 2012 ha permesso un risparmio di oltre 6 miliardi di kWh con una minore spesa pari a novecento milioni di euro.” (Fonte: Wikipedia).

L’ora legale nel mondo

In Italia l’ora legale venne adottata la prima volta nel 1916 e fu lasciata e ripristinata diverse volte durante la Seconda Guerra Mondiale fino a diventare definitiva nel 1965. Dal 1996 tutti i paesi dell’Unione Europea usano l’ora legale, mentre la Russia dal 2011 ha cambiato strategia (a causa della vastità del territorio, essa è divisa in ben 11 fusi orari) ed attualmente usa solo l’ora solare e la divisione in fasce in base all’ora del meridiano di Greenwitch.

In America settentrionale la usano tutti i paesi ad eccezione di alcuni membri degli Stati Uniti. Solo alcuni paesi equatoriali, come il Brasile e il Marocco, adottano l’ora legale. Gli altri, tra cui l’Argentina e l’Egitto, non l’adottano o lo hanno fatto in passato.

La Cina l’ha usata in passato, decidendo poi di usare solo il fuso orario UTC+8 fisso per tutto il paese.

In Oceania gli stati che l’adottano la usano in modo invertito, avendo stagioni invertite rispetto all’emisfero settentrionale, e quindi la applicano da ottobre a fine marzo o inizio aprile.

Opposizioni ed effetti collaterali

Eppure ci sono persone che si oppongono a questo sistema, sostenendo che sia una storpiatura delle leggi naturali inventata solo in nome del risparmio e che faccia male alla salute.

Su quest’ultimo aspetto tuttavia ci sono ricerche scientifiche che sembrano confermare l’accusa, basandosi sul fatto che l’ora di sonno persa improvvisamente disturba i ritmi di sonno-veglia (ciclo circadiano) e porti a stress e quindi danni all’organismo, come l’aumento del rischio d’infarto e sonnolenza durante la veglia (causa di incidenti stradali) nei giorni immediatamente successivi al cambio d’ora.

Pur non essendo così tragica una sola ora per una sola notte, sopratutto per una generazione abituata a sbalzi d’orario causati da esigenze di lavoro, serate all’insegna del divertimento, videogiochi, pc e telefonini che ci accompagnano anche a letto, si potrebbe pensare di modificare questo cambiamento per avvenire in modo graduale, a scatti di un quarto d’ora a settimana, per ridurre gli effetti sulle persone davvero più sensibili a questi sbalzi.

Non si perderebbe nemmeno energia, visto che come l’orologio potrebbe impiegarci un mese per raggiungere l’ora aggiuntiva così impiegherebbe un mese per tornare all’ora solare, risultando tutto molto più fluido e in linea col cambiamento della durata delle giornate, che non avviene di scatto da un giorno all’altro.

Curiosità

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Nel 1963 il presidente iugoslavo Josip Broz Tito venne in visita negli Stati Uniti, ma non trovò nessuno ad accoglierlo. Il suo aereo atterrò in una città della Virginia che non aveva spostato le lancette dell’orologio in avanti come il resto dello Stato. Un altro evento simile avvenne nello stesso anno, quando alcuni alti dirigenti del Pentagono arrivarono con due ore di ritardo a un importante incontro fra autorità militari in Alaska perché nessuno sapeva che ora fosse sul confine russo.

Uno studio pubblicato dal Journal of Applied Psychology nel 2012 che ha registrato che nei giorni successivi al cambio di orario le persone tendono a trascorrere molto più tempo ad oziare visitando contenuti su Internet totalmente inutili.

Un altro studio condotto in Indiana rivela che dopo l’ora legale gli studenti ottenevano un punteggio inferiore del 2% al test di ammissione al college.

Uno studio del Ministero degli interni mostra che il tasso medio di crimini diminuisce del 3% dopo il cambio d’ora, per poi ristabilizzarsi con la reintroduzione dell’orario solare.

I contadini odiano l’ora legale. Nello stato del Queensland, in Australia, la battaglia fra sostenitori e oppositori dell’ora legale ha assunto una dimensione politica, con tanto di partito a favore. Gli abitanti delle zone costiere, che vivono soprattutto di turismo, sono favorevoli, mentre gli agricoltori delle zone centrali, non vogliono assolutamente adeguarsi all’ora legale, conducendo vite e professioni legate alla scansione del tempo dettata dal Sole.

Il risparmio più sostanzioso si realizza nel solo mese di aprile, dato che è il mese con le giornate più corte e si attesta intorno al 23 percento.

Un gruppo di studiosi contrari all’ora legale dell’Università della California sostiene che, invece di risparmiare sui consumi, questi salirebbero dell’1%, avendo come causa il maggiore uso di condizionatori d’aria.

Questa convenzione ha un impatto anche sulla riduzione dell’inquinamento: in Italia consente di ridurre le emissioni di CO2 equivalente di una quantità pari a 246.000 tonnellate!

Daniele Perna