Eclissi di sole: i consigli per ammirarla ben protetti

Le eclissi di sole non sono rare. In generale, ogni anno si verificano dalle 2 alle 7 eclissi (comprese quelle di Luna), ma non sono tutte visibili, considerando che la maggior parte della superficie terrestre è coperta dall’acqua e che le eclissi si possono vedere solo nella metà di globo in cui è giorno e che gli emisferi sono due allora le occasioni di osservarla dall’Italia sono piuttosto rare. Inoltre ci sono diversi tipi di eclissi, ma principalmente le distinguiamo in parziali e totali, le ultimi delle quali sono le più rare e visibili solo in un determinato luogo geografico.

I diversi tipi di eclissi

I rischi

Ma adesso vediamo come equipaggiarsi bene per osservare il fenomeno in maniera completamente sicura: sappiamo che il Sole, oltre che essere molto luminoso emette anche raggi ultravioletti (UV-A, UV-B e UV-C) che sono invisibili all’occhio umano, ma ci sono e sono molto energetici: oltre a danneggiare la pelle senza protezione concorrono a danneggiare anche la vista, sopratutto quando si guarda al Sole con un filtro che attenua solo la luce visibile senza bloccare i raggi UV, diminuendo l’intensità di luce percepita e facendo dilatare la pupilla, consentendo ai raggi di danneggiare la retina.

E’ molto importante non sottovalutare questo aspetto, un’esposizione prolungata ai raggi UV e infrarossi può causare danni alla vista irreparabili, come maculopatie, cheratiti, retinopatia solare e anche cataratta.

Anche i raggi infrarossi giocano un ruolo nefasto ed essendo altrettanto invisibili possono portare al distacco della retina se esposta per un tempo prolungato.

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Retinopatia solare

Cosa usare

eclissiIl livello di protezione offerto dal rimedio più usato, l’occhiale da sole, è insufficiente per vedere direttamente un’eclissi, sopratutto per un’eclissi parziale!

L’alternativa più usata anticamente, che magari viene ancora consigliata dai nonni, è il rullino fotografico, ma è altrettanto sconsigliabile in quanto non vanno bene i rullini a colori e la parte sviluppata è troppo disomogenea tra chiari e scuri (solo le zone scure, esposte a più luce nella foto, filtrano bene). Dunque NO ai vecchi rullini, diapositive, radiografie e altre pellicole!

No ai nastri magnetici di videocassette e floppy disk, CD, DVD, vetri colorati o affumicati alla candela o involucri di plastica argentata (quelli delle uova di Pasqua per esempio)!

Nemmeno i filtri UV per macchine fotografiche e telescopi vanno bene, perchè bloccano solo gli UV ma non gli infrarossi e la luce normale (che è troppa). No anche ai filtri polarizzatori.

Questi rimedi non bloccano in modo ottimale i raggi UV e infrarossi e la pupilla, fiduciosa dell’abbassamento della luminosità, si allarga e aumenta l’esposizione della retina a questi raggi dannosi.

Vanno invece bene gli appositi occhiali in Astrosolar o Mylar (ad uso apposito e non quello per giardinaggio o quello dei palloncini ad elio) che riflettono fino al 99,999% di tutte le radiazioni solari. Potete trovarli in negozi di fotografia, ottiche, in forma di occhialini di cartone oppure comprare i fogli al metro per ritagliarli e costruirsi il proprio filtro. Trovate tutto anche online, su Amazon o su Ebay (attenti che abbiano la marcatura CE, sopratutto per il materiale proveniente dalla Cina).

Va bene anche il vetro nero delle maschere per saldatori (saldature elettriche), ma deve essere di protezione 14 e non inferiore per essere sicuro al 100%. Se ne avete uno, ma non siete sicuri che livello di protezione abbia, non lo trovate dal ferramenta e non volete complicarvi l’esistenza abbiate il buon senso fare brevi osservazioni e alternarle a momenti di riposo. Non lo consiglio assolutamente e non mi assumo nessuna responsabilità in merito.

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Occhialini in Astrosolar

Attenzione sopratutto ai bambini! Evitate di farli assistere al fenomeno direttamente se minori di 12 anni, in quanto sono molto più vulnerabili, avendo l’occhio ancora in fase di crescita. Potete però proiettare, mediante un cartoncino forato al centro, l’immagine del sole su un telo o una parete e farla vedere a tutta la famiglia. Senza l’ausilio di un telescopio però, l’immagine risulterà molto piccola. Se non lo avete leggete qui,  se sì, vi rimando invece a questo articolo. Non servono filtri per proiettarlo, ma per cercare il sole nel mirino del telescopio sì!

Ultimo consiglio: se usate telescopi o obiettivi fotografici è buona norma applicare i filtri solari davanti a dove la luce entra e non dietro o sull’oculare. Il motivo è che le lenti intensificano la luce e il calore, aumentando il rischio di danneggiamento del filtro.

Daniele Perna