Al Bano e Romina: il vecchio che avanza

Da quanti anni seguite Sanremo? Da quanti anni sperate che qualcosa, nella produzione, nella qualità dei partecipanti, delle giovani proposte, nello stile di conduzione, cambi? E questo drastico cambio di direzione è mai arrivato? La risposta, ovviamente, la conosciamo tutti, ed è un chiaro e fragorosissimo no.

Vi starete chiedendo, se è ormai assodato che il Festival di Sanremo 2015 ha rappresentato, per certi aspetti, il copia-incolla dell’edizione 2014, che sembrava ottenuto con la carta carbone ricalcando a matita l’edizione 2013, che senso abbia scrivere un articolo sulla performance, musicale e non, di Al Bano e Romina, ovvero sul nuovo che non avanza. Prima di tutto, perchè Sanremo è Sanremo, e poi perchè mai e poi mai si era vista un’operazione così farsesca consumarsi sul palco dell’Ariston.

Come va, come va? Tutto ok, tutto ok?

La coppia ha esordito con queste parole, presenti nella strofa iniziale di Cara Terra Mia, ma queste domande, da un punto di vista estremamente personale e critico, bisognerebbe rivolgerle a loro. Perchè sembra veramente strano, per non dire paradossale, il rivederli insieme, dopo tanto anni trascorsi tra tribunali, cause e veleni vari, a cantare su un palco importante come quello di Sanremo, come se niente fosse successo. Occorre dire che l’Ariston si è spesso offerto come scenario ideale per revival più o meno riusciti, ma qui si è andati oltre, molto oltre.

A lungo si è (stra)parlato di questa reunion soltanto artistica della coppia, che è stata al centro del gossip italiano per anni, anche e soprattutto per i loro trascorsi sentimentali, e nonostante le minestrine riscaldate siano un piatto decisamente poco gradevole, forse possono arrivare ad essere il piatto forte per un pubblico reazionario come quello sanremese. Mi viene in mente una sola parola per descrivere quando ho visto cotanta reunion andare in scena:

Fan Service.

Al Bano e Romina nel loro periodo miglioreQuesta espressione, utilizzata prevalentemente in ambito fumettistico, si utilizza nel momento in cui l’autore di una determinata opera compie determinate scelte artistiche per accontentare il suo pubblico, che, alla fine, è la conditio sine qua non di qualsiasi ragionamento. Ma allora, direte voi, tutte le reunion sono dei fan service? Diciamo di no, diciamo che alcune reunion hanno più senso di altre, soprattutto perché possono avere gli scopi più diversi: la reunion dei Led Zeppelin, o di ciò che ne rimane, avvenuta per un unico concerto nell’O2 Arena di Londra nel 2007, aveva lo scopo di celebrare la scomparsa di Ahmet Ertegün, fondatore della Atlantic Records.

I Black Sabbath si sono riuniti per questioni più di stampo economico, ma, occorre dirlo, tutti gli ex componenti del gruppo erano attivi dal punto di vista musicale, soprattutto Ozzy Osbourne, che ha avuto molto più successo da solista che non come leader dei Sabbath.

Al Bano e Romina, invece, erano già prossimi al cimitero degli elefanti e, quindi, perché non riunire la coppia più amata dagli italiani, anche se dagli italiani degli anni ’60, e tentare di sbarcare il lunario, mettendo anche solo momentaneamente da parte le cause? Soprattutto dando l’impressione che tutti i veleni siano magicamente scomparsi, con Carlo Conti in versione Cupido che invoca un bacio riconciliatore tra i due.

Al Bano e Romina: ce n’era veramente bisogno?

Questa è la domanda che rimbomba incessantemente nella testa dall’esibizione di Al Bano e Romina. Che senso ha rimettere insieme due persone che, nel corso degli anni, se ne sono dette di tutti i colori? Che senso ha sentirli cantare Felicità, un pezzo che, oltre ad essere scontatissimo ed inflazionatissimo, risulta anche abbastanza fuori luogo, soprattutto visti i trascorsi del duo? Ma, soprattutto, che senso ha riesumare Al Bano e Romina nel 2015?

E qui ritorniamo al discorso fatto in apertura, ovvero che Sanremo, edizione dopo edizione, è il festival delle occasioni perse. Si è persa l’occasione di far esordire nuovi artisti, e per nuovi intendo anche nel genere musicale proposto, catalizzando l’attenzione sul vecchio che avanza, e che non vuole saperne di rimanere in soffitta, e che, possiamo dirlo con sicurezza, sarà presente anche nel 2016! Sembra quasi che l’esclusione dal Sanremo 2014 sia dovuto non a scelte di direzione artistica del festival, ma agli impegni di Al Bano, che era alle prese con il reunion tour in Russia.

Ma si sa, Sanremo è ciclico, Sanremo è la storia che si ripete, Sanremo è come una catena di Sant’Antonio, costretta ad andare avanti all’infinito, mantenendo inalterati i suoi contenuti. Passano gli anni, passano i Governi, ma il caro Festival rimane sempre lì, come un totem intoccabile, dove i vecchi giocano a fare i giovani, i giovani si trovano costretti a cantare come i vecchi, e noi continuiamo a scriverne…

Claudio Albero